La ricerca è stata avviata dall’Asl con
l’Università di Tor Vergata. Promettenti i risultati finora
ottenuti Dolore, una macchina lo
cancellerà In via di sperimentazione una
tecnica particolare per i malati di tumoreFranco ha cinquant’anni ed è affetto da una grave forma tumorale, per di più
in fase avanzata. Assume continuamente farmaci, ma lui stesso è convinto che non
facciano più effetto e, anzi, lamenta dolori sempre più forti. Da ieri, per
lui, c’è una nuova speranza legata ad una nuova metodica denominata "Scramble
Therapy": la tecnica, del tutto indolore, prevede l’applicazione di elettrodi
cutanei in grado di sviluppare un neurone artificiale che si comporta come uno
"scrambler algico", vale a dire un sistema capace di interferire nella
trasmissione del "segnale del dolore". In pratica, si parte dalla
considerazione che i malati di cancro sentono il dolore giacché esso investe il
sistema nervoso centrale. Con una macchina da cui fuoriescono gli elettrodi (che
vanno ad essere applicati sulla pelle) si inviano al sistema nervoso degli
impulsi che equivalgono a "messaggi di benessere", per cui il dolore tende a
scomparire. «E’ evidente - commenta il manager dell’Asl di Frosinone,
Carmine Cavallotti - che l’applicazione di questa macchina ha un’importanza
etica di grande rilievo: il paziente, infatti, non sentendosi più oppresso dal
dolore, torna ad una qualità di vita accettabile e cancella anche
quell’eventuale richiesta di eutanasia che spesso passa nella mente dei malati
critici». Questa nuova metodica antidolore (ed incruenta, giacché non
prevede la somministrazione di alcun farmaco) rientra in una sperimentazione che
l’Asl di Frosinone ha avviato di concerto con la cattedra di
Anestesia-Rianimazione dell’Università di Tor Vergata. «Ed essendo una fase di
sperimentazione - commenta il manager Cavallotti - l’Asl non spenderà nulla».
«Ma in compenso gli effetti sui pazienti sono già evidenti - aggiunge la
dottoressa Sandra Spaziani, responsabile del Centro Terapia del Dolore -: già
dalla prima applicazione (che dura circa 30 minuti) abbiamo notato grossi
risultati. Con le prossime applicazioni questi effetti saranno ancor più
eclatanti. Il ciclo, infatti, mediamente è di 10 sedute (una ogni 2-3 giorni)».
Al momento la macchina "antidolore" è una (presso gli ambulatori di via
Armando Fabi) ma presto ne sarà fornita una seconda che, essendo grande come una
valigetta, potrà essere portata a casa dei malati. «In totale - conclude la
dottoressa Spaziani - puntiamo, per lo meno in questa fase iniziale, di avere 5
pazienti in trattamento presso il nostro ambulatorio ed almeno un paio in
trattamento domiciliare».
A. Sim.
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