Pontecorvo/Il medico avrebbe detto che
non era nulla di grave, consigliando di riportare il bimbo a
casa «Il pronto soccorso ci ha mandato
via» I genitori hanno presentato una denuncia
ai carabinieri contro l’ospedaledi ALESSIO PORCU
Marco piangeva e stirava
le gambine, strillava sempre più disperato: l'unico modo con cui un bambino di
dieci mesi è capace di far capire che sta male. Il papà e la mamma si sono
preoccupati, Marco è il loro primo figlio e poi loro sono giovanissimi; lui ha
ventitré anni e lei ne ha ventuno, sono di Pontecorvo e nessuno di loro lavora.
Hanno chiesto aiuto ai genitori. Alla fine, alle due e mezza della notte sono
andati nel Pronto Soccorso dell'ospedale Pasquale Del Prete a Pontecorvo.
"Abbiamo suonato al campanello d'ingresso - raccontano i familiari - ma nessuno
ci rispondeva. Il bambino piangeva con quanta forza aveva in corpo fino a che
non ce l'ha fatta più e l'abbiamo visto crollarci tra le braccia come se fosse
svenuto". Nella disperazione, qualcuno prende a calci la porta fino a che un
medico apre. "Gli ha sollevato la maglietta sulla schiena, con lo stetoscopio ha
sentito il respiro dalle spalle. Nonostante continuasse a piangere, il dottore
ci ha detto che il nostro bimbo non aveva niente di grave. Ci ha consigliato di
riportarlo a casa e farlo calmare. Di fronte alla nostra perplessità ha aggiunto
che in ogni caso lì non c'era il pediatra, se non ci sentivamo tranquilli
dovevamo andare all'ospedale di Cassino". I genitori si guardano in faccia.
Prendono Marco in braccio e guardano le ambulanze parcheggiate all'esterno.
Decidono di non fare polemiche e non perdere altro tempo. Con la macchina
corrono fino all'ospedale Gemma De Posis a Cassino, dove il pediatra rileva che
il bimbo ha la febbre a 39, è ormai in preda alle convulsioni da pianto e
dispone una flebo. Nel pomeriggio il papà di Marco (il nome è di comodo
per tutelarne l'anonimato) va dai carabinieri di Pontecorvo e presenta una
denuncia nella quale racconta cosa è accaduto durante la notte nel pronto
soccorso. I primi accertamenti sembrano confermare il racconto dei genitori. Ma
nonostante tutto, non ci sarebbe nulla di illegale. Infatti "il medico - fanno
rilevare dalla Asl - ha effettuato la visita e rilevato che la vita del piccolo
paziente non era in pericolo, non ha ritenuto indispensabile il ricovero e per
scrupolo ha consigliato il ricorso allo specialista che in quel momento era
reperibile solo nell'ospedale di Cassino". Ma il bimbo aveva la febbre a 39: una
temperatura comunque non critica in considerazione dell'età oppure era opportuno
portarlo in ambulanza fino al Gemma De Posis? E' quello che ora sta accertando
l'indagine che al momento è contro ignoti.
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