CEPRANO «Ferrari», impegni
ribaditi dalla Asl Si cerca di accelerare la «cassa» per i dipendenti della
Andreotti Converting
di
EZIO NALLI
CEPRANO - Presidio sanitario di Ceprano e crisi
dell’Andreotti Converting sono stati al centro della visita effettuata a
Ceprano dall’assessore regionale alle politiche delle famiglia e servizi
sociali Anna Teresa Formisano e dai consiglieri regionali Angelo D’Ovidio
e Romolo Rea, in due momenti distinti. Nella prima mattinata, gli
esponenti politici, assieme al direttore generale della Asl di Frosinone
Carmine Cavallotti, hanno fatto visita al presidio sanitario Ferrari ed in
particolare al nuovo reparto di riabilitazione post acuzie, inaugurato
agli inizi del mese di febbraio. Nella circostanza il manager Cavallotti
ha voluto ribadire gli impegni assunti per la riconversione del Ferrari,
che prevede anche la realizzazione della residenza sanitaria assistenziale
(Rsa) per anziani, con una dotazione di quaranta posti letto. Cavallotti
ha rassicurato i presenti, tra i quali il sindaco Berardi, assessori e
consiglieri comunali, circa la volontà della Asl di portare avanti
l’ipotesi di cui sopra, anche alla luce della pianta organica di recente
approvata dalla Regione. Cavallotti ha anche ribadito l’annunciato
potenziamento del servizio 118, del punto di primo soccorso, dei
poliambulatori e dei laboratori analisi, radiologico e cardiologico. Tutto,
si diceva, facilitato dalla recente approvazione della nuova pianta
organica della Asl. Per quanto attiene invece alla difficile
situazione della Andreotti Converting, i cui dipendenti sono in assemblea
permanente da alcuni giorni a causa della grave crisi di liquidità
dell’azienda, gli esponenti politici si sono impegnati a trovare una
possibile soluzione. In particolare il consigliere D’Ovidio, che, insieme
a Rea, si è recato in Municipio, di dove, con il sindaco Bernardi e
l’assessore Margherita Rossi, hanno presi contatto con l’Inps ed il
ministero per sollecitare la pratica già avviata di cassa integrazione.
I dipendenti, del resto, sono ormai esasperati per i continui alti e
bassi dello stabilimento e per i pagamenti a singhiozzo, dovuti alle
ricorrenti crisi di liquidità, che però, stando almeno alle dichiarazioni
dei responsabili dell’azienda, potrebbero risolversi in breve tempo.
Sicché, nel frattempo, l’erogazione della cassa integrazione
rappresenterebbe una salutare boccata d’ossigeno per le cento famiglie
che, da diversi mesi, sono costrette a... stringere la
cinghia.
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