ALATRI Amministratori
violentemente contestati dagli stufi cittadini residenti nelle
Piagge
di
PIETRO ANTONUCCI
ALATRI - Doveva essere l'occasione per
presentare agli elettori delle Piagge il candidato a sindaco del
centro-sinistra e i suoi progetti, ma si è rivelato un vero e proprio
incontro boomerang , durante il quale gli amministratori
sono stati letteralmente «assediati» dai pochi presenti (abbiamo contato
appena 22 persone nella sala accanto alla chiesa di Santa Lucia),
incolleriti per i disagi legati alla vivibilità della zona. Chi è
intervenuto alla riunione, infatti, lo ha fatto soltanto per lamentare lo
scarso interesse del «Palazzo» per l'area, protestare per i lavori troppo
lunghi, lagnarsi soprattutto per i problemi di viabilità, in special modo
per quanto riguarda il transito in via Gregoriana. Tutte questioni già
conosciute dall'attuale Amministrazione, ma che hanno trovato poche
risposte e spesso assolutamente insoddisfacenti da parte degli assessori
Morini, Bricca e D'Alatri, che talvolta si sono persino contraddetti a
vicenda. Ad esempio, sulla regolamentazione del traffico da e per via
Gregoriana che, come affermato, è stata quasi sempre al centro del
dibattito, sono giunte repliche vaghe in ordine ai futuri impegni per
riuscire ad alleggerire la circolazione attorno all'Acropoli. Inoltre,
sulla precarietà determinata dalla stessa via Gregoriana,
l'Amministrazione comunale ha riversato le colpe di nuovo sulla
Soprintendenza ai Beni Archeologici e sui progettisti: un «rimpallo» di
responsabilità che poco è importato ai residenti alle Piagge, propensi più
che altro a criticare il carente coordinamento dell' intervento realizzato
e soprattutto a conoscere le soluzioni per cancellare alcuni disagi
connessi al percorso. Si è parlato, a tal proposito, di lavori di
completamento, ma sui tempi nessuna precisazione. Tutto qui. Eppure ci
saremmo attesi anche altro, come i programmi futuri per il quartiere, il
suo sviluppo, le idee per il recupero dei ruderi e la rinascita delle
attività commerciali. Su questo, non c'è stato neanche una parola,
pure perché - occorre dirlo ad onor del vero - non se n'è avuto il tempo e
l'occasione. Un velato accenno c'è stato solo quando ci si è rammaricati
per i vincoli normativi e la burocrazia «strangolatrice»: un po' poco.
D'altronde, presentandosi dicendo che si era lì per ascoltare le priorità
della zona ha dato la sensazione che 8 anni per le Piagge siano passati
invano. Tra proteste e lavori, c'è ancora molto da fare per questo
quartiere.
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