Cronaca di Frosinone

Martedì 12 Marzo 2002
Alla prima Conferenza programmatica regionale promossa dai partiti centristi dell’Udc
Sanità, più specializzazioni e qualità
Gli interventi del senatore questore Cutrufo e del consigliere regionale D’Ovidio

di LUCA SERGIO

«UNA società in buona salute è la base per un Paese che vuole progredire». Con quest’asserzione, sicuramente condivisibile, il senatore questore Mauro Cutrufo ha aperto i lavori della prima conferenza programmatica per la sanità regionale promossa dall’Udc.
Davanti a una folta platea di dirigenti del Ccd, Cdu e Democrazia europea, di operatori del settore sanitario e di rappresentanti del volontariato, al sottosegretario Mario Baccini (che ha tratto le conclusioni), agli assessori regionali Formisano e Saraceni e al presidente dell’Agenzia di sanità pubblica Gramazio, il senatore del collegio nord ha sostenuto che vanno «debellate le sacche di malasanità ancora presenti e va portata a compimento la trasformazione del servizio nella regione a tutto vantaggio dei cittadini».
Poi il sen. Cutrufo ha affrontato l’aspetto politico della conferenza: «Dall’incontro sono emersi due aspetti significativi: da una parte la voglia di ricominciare e l’orgoglio di una democristianità troppo a lungo sopita; dall’altra la consapevolezza di appartenenza a una forza politica antica ma nuovissima, protesa al servizio dei cittadini e del Paese con la volontà di contribuire concretamente a costruire una società moderna e migliore». Ed ha annunciato che la prossima conferenza sarà dedicata ad un’altra questione fondamentale per una migliore qualità della vita della comunità: i trasporti.
Su una sanità di qualità ha insistito molto anche nel suo intervento il consigliere regionale Angelo D’Ovidio. «Con il potenziamento dei grandi centri ospedalieri e la rivitalizzazione delle strutture periferiche messe a disposizione degli specialisti ? ha rimarcato il consigliere segretario ? si riuscirebbe a fornire una sanità di qualità ai cittadini senza che questi debbano percorrere chilometri per essere assistiti».
Per Angelo D’Ovidio, in sostanza, e non gli si può dare torto, è necessaria una maggiore specializzazione dell’assistenza sanitaria, particolarmente in periferia dove è più carente. Per questo ha proposto un’adeguata ripartizione delle risorse. La questione interessa in modo significativo la nostra provincia considerato che il finanziamento per quota capitaria da anni erogato alla provincia è di entità inferiore a quella di altre Aziende sanitarie. Un’assurda sperequazione di cui non si comprende esattamente il motivo. Sarebbe opportuno perciò che tutti i nostri rappresentanti in Consiglio regionale s’impegnassero per eliminarla.
«Bisogna prevedere - ha sostenuto D’Ovidio - nel piano regionale maggiore attenzione nel riparto dei finanziamenti. Maggiori finanziamenti per decongestionare l’ingorgo di richieste su Roma e potenziare le strutture periferiche così da ridurre i tempi di attesa per visite e prestazioni in modo da aumentare il ricorso alle strutture pubbliche». Tuttavia l’esponente del Ccd non ha affatto rinunciato a quello che è un suo «pallino», vale a dire: la creazione di società miste pubblico-privato, coinvolgendo - se necessario - anche gli specialisti, rappresentando questa «l’unica strada da seguire se si vuole offrire al cittadino?utente un servizio sanitario sempre migliore».