Alla prima Conferenza programmatica regionale
promossa dai partiti centristi dell’Udc Sanità, più specializzazioni e
qualità Gli interventi del senatore questore Cutrufo e del consigliere
regionale D’Ovidiodi
LUCA SERGIO
«UNA società in buona salute è la base per un
Paese che vuole progredire». Con quest’asserzione, sicuramente
condivisibile, il senatore questore Mauro Cutrufo ha aperto i lavori della
prima conferenza programmatica per la sanità regionale promossa dall’Udc.
Davanti a una folta platea di dirigenti del Ccd, Cdu e Democrazia
europea, di operatori del settore sanitario e di rappresentanti del
volontariato, al sottosegretario Mario Baccini (che ha tratto le
conclusioni), agli assessori regionali Formisano e Saraceni e al
presidente dell’Agenzia di sanità pubblica Gramazio, il senatore del
collegio nord ha sostenuto che vanno «debellate le sacche di malasanità
ancora presenti e va portata a compimento la trasformazione del servizio
nella regione a tutto vantaggio dei cittadini». Poi il sen. Cutrufo ha
affrontato l’aspetto politico della conferenza: «Dall’incontro sono emersi
due aspetti significativi: da una parte la voglia di ricominciare e
l’orgoglio di una democristianità troppo a lungo sopita; dall’altra la
consapevolezza di appartenenza a una forza politica antica ma nuovissima,
protesa al servizio dei cittadini e del Paese con la volontà di
contribuire concretamente a costruire una società moderna e migliore». Ed
ha annunciato che la prossima conferenza sarà dedicata ad un’altra
questione fondamentale per una migliore qualità della vita della comunità:
i trasporti. Su una sanità di qualità ha insistito molto anche nel suo
intervento il consigliere regionale Angelo D’Ovidio. «Con il potenziamento
dei grandi centri ospedalieri e la rivitalizzazione delle strutture
periferiche messe a disposizione degli specialisti ? ha rimarcato il
consigliere segretario ? si riuscirebbe a fornire una sanità di qualità ai
cittadini senza che questi debbano percorrere chilometri per essere
assistiti». Per Angelo D’Ovidio, in sostanza, e non gli si può dare
torto, è necessaria una maggiore specializzazione dell’assistenza
sanitaria, particolarmente in periferia dove è più carente. Per questo ha
proposto un’adeguata ripartizione delle risorse. La questione interessa in
modo significativo la nostra provincia considerato che il finanziamento
per quota capitaria da anni erogato alla provincia è di entità inferiore a
quella di altre Aziende sanitarie. Un’assurda sperequazione di cui non si
comprende esattamente il motivo. Sarebbe opportuno perciò che tutti i
nostri rappresentanti in Consiglio regionale s’impegnassero per
eliminarla. «Bisogna prevedere - ha sostenuto D’Ovidio - nel piano
regionale maggiore attenzione nel riparto dei finanziamenti. Maggiori
finanziamenti per decongestionare l’ingorgo di richieste su Roma e
potenziare le strutture periferiche così da ridurre i tempi di attesa per
visite e prestazioni in modo da aumentare il ricorso alle strutture
pubbliche». Tuttavia l’esponente del Ccd non ha affatto rinunciato a
quello che è un suo «pallino», vale a dire: la creazione di società miste pubblico-privato, coinvolgendo
- se necessario - anche gli specialisti,
rappresentando questa «l’unica strada da seguire se si vuole offrire al
cittadino?utente un servizio sanitario sempre migliore».
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