Lazio

Mercoledì 17 Aprile 2002
Raccolte centinaia di documenti: i dottori più attenti al Pertini, meno quelli del Policlinico
«Troppe ricette anomale»
I medici: dagli ospedali prescrizioni su fogli a forma di calzino

di FRANCESCA MALANDRUCCO

Si è presentato dal suo medico di base con una richiesta di esami necessari per affrontare un intervento chirurgico. Ma il paziente, un distinto signore romano, anziché presentare una normale ricetta su carta intestata con la firma dello specialista, ha mostrato con imbarazzo al suo dottore un bigliettino a forma di calzino, con una farfallina gialla stampata sullo sfondo azzurro. Eppure quella ricetta gli è stata consegnata al termine di una visita specialistica da un medico della terza clinica chirurgica del Policlinico Umberto I. Nella stessa struttura ospedaliera, pochi giorni più tardi, è stata compilata un'altra prescrizione “anomala". Anche questa volta non veniva riportato né il nome del paziente visitato, né quello del medico che aveva richiesto una serie di cure odontoiatriche, però, al posto del biglietto azzurro a forma di calzino, era stato utilizzato un cartoncino a forma di tubetto di dentifricio, con tanto di marchio pubblicitario. E ancora. Per ben tre volte i primari di altrettanti reparti ospedalieri hanno pensato bene di prescrivere ai loro pazienti una serie di esami da effettuare privatamente, ma necessari al ricovero e quindi già compresi e rimborsati nel regime di drg.
Questi episodi non sono che la punta di un iceberg. Dall'inizio di gennaio fino alla fine di marzo l'Osservatorio per le prescrizioni improprie istituito dalla Fimmg del Lazio (la Federazione dei medici di medicina generale) ha raccolto ben 572 segnalazioni di ricette anomale solo a Roma. In 337 casi, specialisti di strutture pubbliche, dagli ospedali alle università, dagli ambulatori alle Asl, hanno preferito prescrivere lunghe liste di esami diagnostici su ricette bianche, lasciando al medico di base il compito di trascrivere gli accertamenti sul ricettario del servizio sanitario nazionale.
A queste, poi, si aggiungono altre 200 ricette rosa che non solo non tengono conto delle direttive emanate dalla Commissione unica per il farmaco, prescrivendo medicine antinfiammatorie o anti ulcera a chi accusava un semplice malessere allo stomaco, ma ignorano anche le nuove regole imposte dalla Regione per arginare la spesa farmaceutica con l'entrata in vigore del ticket. Risultato: i pazienti disperati sono stati costretti a fare la spola tra ospedale e medico di base.
«La maggior parte delle ricette che consideramo anomale, arrivano dal Policlinico Umberto I o dal Sant'Andrea - denuncia Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Fimmg -. Mentre la struttura ospedaliera più corretta da questo punto di vista è il Sandro Pertini. Qui solo tre ricette su 10 non sono corrette. La Fimmg - ha proseguito Bartoletti - intende fare un monitoraggio serio della situazione, denunciando i singoli casi direttamente alla Regione».
Entro la prossima settimana la federazione dei dottori di base istituiranno un organismo ad hoc, composto da una quarantina di “medici sentinella" sparsi sul territorio regionale. A loro spetterà il compito di monitorare in modo puntuale e corretto le diverse situazioni. Non solo. La Fimmg intende anche organizzare corsi di formazione per l'appropriatezza prescrittiva. «Saranno gestiti dalla scuola di formazione in Medicina di Famiglia - dice Bartoletti - e rivolte non solo ai medici di base ma anche alle figure professionali che operano nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale. Vogliamo evitare che si continuino a verificare casi anomali come quello ad esempio delle 11 prescrizioni di esami propedeutici per altrettante visite specialistiche, richiesti insomma prima ancora di fare la visita. Forse quegli specialisti non sapevano di infrangere il codice di deontologia medica».