Raccolte centinaia di documenti: i
dottori più attenti al Pertini, meno quelli del Policlinico «Troppe ricette anomale» I
medici: dagli ospedali prescrizioni su fogli a forma di calzinodi FRANCESCA MALANDRUCCO
Si è presentato
dal suo medico di base con una richiesta di esami necessari per affrontare un
intervento chirurgico. Ma il paziente, un distinto signore romano, anziché
presentare una normale ricetta su carta intestata con la firma dello
specialista, ha mostrato con imbarazzo al suo dottore un bigliettino a forma di
calzino, con una farfallina gialla stampata sullo sfondo azzurro. Eppure quella
ricetta gli è stata consegnata al termine di una visita specialistica da un
medico della terza clinica chirurgica del Policlinico Umberto I. Nella stessa
struttura ospedaliera, pochi giorni più tardi, è stata compilata un'altra
prescrizione “anomala". Anche questa volta non veniva riportato né il nome del
paziente visitato, né quello del medico che aveva richiesto una serie di cure
odontoiatriche, però, al posto del biglietto azzurro a forma di calzino, era
stato utilizzato un cartoncino a forma di tubetto di dentifricio, con tanto di
marchio pubblicitario. E ancora. Per ben tre volte i primari di altrettanti
reparti ospedalieri hanno pensato bene di prescrivere ai loro pazienti una serie
di esami da effettuare privatamente, ma necessari al ricovero e quindi già
compresi e rimborsati nel regime di drg. Questi episodi non sono che la
punta di un iceberg. Dall'inizio di gennaio fino alla fine di marzo
l'Osservatorio per le prescrizioni improprie istituito dalla Fimmg del Lazio (la
Federazione dei medici di medicina generale) ha raccolto ben 572 segnalazioni di
ricette anomale solo a Roma. In 337 casi, specialisti di strutture pubbliche,
dagli ospedali alle università, dagli ambulatori alle Asl, hanno preferito
prescrivere lunghe liste di esami diagnostici su ricette bianche, lasciando al
medico di base il compito di trascrivere gli accertamenti sul ricettario del
servizio sanitario nazionale. A queste, poi, si aggiungono altre 200 ricette
rosa che non solo non tengono conto delle direttive emanate dalla Commissione
unica per il farmaco, prescrivendo medicine antinfiammatorie o anti ulcera a chi
accusava un semplice malessere allo stomaco, ma ignorano anche le nuove regole
imposte dalla Regione per arginare la spesa farmaceutica con l'entrata in vigore
del ticket. Risultato: i pazienti disperati sono stati costretti a fare la spola
tra ospedale e medico di base. «La maggior parte delle ricette che
consideramo anomale, arrivano dal Policlinico Umberto I o dal Sant'Andrea -
denuncia Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Fimmg -. Mentre la
struttura ospedaliera più corretta da questo punto di vista è il Sandro Pertini.
Qui solo tre ricette su 10 non sono corrette. La Fimmg - ha proseguito
Bartoletti - intende fare un monitoraggio serio della situazione, denunciando i
singoli casi direttamente alla Regione». Entro la prossima settimana la
federazione dei dottori di base istituiranno un organismo ad hoc, composto da
una quarantina di “medici sentinella" sparsi sul territorio regionale. A loro
spetterà il compito di monitorare in modo puntuale e corretto le diverse
situazioni. Non solo. La Fimmg intende anche organizzare corsi di formazione per
l'appropriatezza prescrittiva. «Saranno gestiti dalla scuola di formazione in
Medicina di Famiglia - dice Bartoletti - e rivolte non solo ai medici di base ma
anche alle figure professionali che operano nell'ambito del Servizio Sanitario
Nazionale. Vogliamo evitare che si continuino a verificare casi anomali come
quello ad esempio delle 11 prescrizioni di esami propedeutici per altrettante
visite specialistiche, richiesti insomma prima ancora di fare la visita. Forse
quegli specialisti non sapevano di infrangere il codice di deontologia medica».
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