Sora/La replica: solo un attacco
politico Rea accusa: «Funziona solo una
sala operatoria su sei, è uno scandalo»di PAOLO CARNEVALE
Non cessa ancora di
creare polemiche la questione della sanità locale, e del livello delle sue
prestazioni, a Sora. Dopo la richiesta di istituzione di una Asl in città fatta
dal consigliere regionale di Rifondazione Comunista Romolo Rea, ed accettata dal
consiglio comunale cittadino non più tardi di tre giorni fa, l'esponente
bertinottiano è tornato ad affilare le armi sulla questione. E stavolta a cadere
sotto suoi colpi è stato direttamente il direttore generale dell'ospedale sorano
SS. Trinità, Corrado Busi. Il quale, appena 72 ore fa con una nota, aveva di
fatto respinto tutte le critiche arrivate negli ultimi tempi sul suo centro.
Critiche che, fondamentalmente, puntavano l'indice su uno smantellamento in atto
della struttura, a tutto svantaggio dei cittadini e degli utenti costretti ad
"emigrare" in altri centri più disponibili e dotati. Busi di fronte a tal
critiche aveva tratteggiato una situazione del centro, in sostanza, positiva.
Che ieri invece è stata fatta a pezzi da Rea. Il quale ha ricordato come, nella
relazione del dirigente dell'ospedale, mancassero "risposte chiare sulla
riduzione di posti letto in discipline per acuti: medicina, chirurgia,
traumatologia, ed urologia". Altro tasto dolente, quello delle sale operatorie.
A proposito delle quali, sempre Rea ha parlato di "scandalosa situazione", visto
che "a tutt'oggi le discipline chirurgiche sono costrette ad operare su una sola
sala operatoria funzionante ( su un totale di sei), con inevitabile allungamento
delle liste d'attesa e fuga verso le cliniche private". Rea se l'è presa
anche contro i sindaco Ganino che, anche dopo l'interessamento dell'onorevole
Tanzilli, continua a "dormire sonni tranquilli". Di qui la categorica
esortazione finale fatta dal consigliere regionale; quella cioè a fare "meno
chiacchiere" ed a garantire "più impegno". Immediata la replica del
direttore sanitario del SS. Trinità Corrado Busi Rizzi, che ha parlato, a
proposito delle dichiarazioni di Rea, di toni derivanti più dallo "scontro
politico" in atto nella zona, che da presunte drammatiche situazioni
dell'ospedale. Riguardo all'assenza di strutture salvavita, Busi ha ricordato
che ciò deriva dal fatto che l'ospedale di Sora è attualmente, e per decisione
regionale, un Dea di primo e non di secondo livello: questa, e non le mancanze
del direttore, la causa dell'assenza di strutture denunciata da Rea. A proposito
della presunta mancanza di sale operatorie, ancora Busi ha replicato che "ne
funzionano a pieno regime quattro" e non una sola. Sui cittadini costretti per
essere curati a veri e propri viaggi della speranza, Busi ha detto che deriva
dal fatto che spesso "i pazienti optano per medici curanti che non prestano
attività in questa struttura". Un'ultima velenosa stoccata Busi l'ha rivolta
direttamente a Rea: "mi risulta che prima di darsi all'attività politica,
l'onorevole sia stato un tecnico di laboratorio in ambito ospedaliero. Non è
automatico- è stata la conclusione- che chi ha lavorato in un ospedale abbia una
conoscenza approfondita della situazione sanitaria".
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