Lazio

Martedì 28 Maggio 2002
INDAGINE DELLA UIL
Farmaci sempre più cari: la metà è aumentata
Sono quelli a pagamento di “fascia C”: i rincari maggiori per ansiolitici e antipiretici

Si erode il potere di acquisto dei salari. La Uil di Roma e Lazio ha concluso un’indagine nelle farmacie verificando i prezzi delle medicine più conosciute, in vendita tra ottobre 2001 e aprile 2002. «L’aumento dei farmaci nelle fasce a pagamento è un reale incremento del costo della vita dei cittadini - commenta Alberto Sera, segretario generale della Uil di Roma e Lazio -. Al contrario sono sostanzialmente invariati i farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale. Per la Regione il contenimento dei costi dei farmaci si somma ai ticket, per cui siamo ancora in attesa di una verifica sull’andamento della spesa farmaceutica regionale positiva: i continui piagnistei regionale sulla spesa della sanità non sono più, quindi, quantificabili». «Non condovido questi aumenti effettuati senza criterio e in alcuni casi ingiustificati - commenta Franco Caprino, presidente dei farmacisti romani -. Quelli di fascia A però sono diminiuti del 5 per cento con decreto governativo».
Al primo posto, nella classifica degli aumenti, ci sono gli ansiolitici, al secondo gli antipiretici, al terzo gli antidolorifici, al quarto i prodotti vitaminici poi gli ipertensivi e gli antibiotici. Secondo l’indagine della Uil, il 46,15 per cento degli ansiolitici (tutti in fascia C, cioè non mutuabili) sono aumentati. L’incremento medio è del 10 per cento e riguardano in particolare le medicine più conosciute: Tavor (10,73 per cento), Rizen (10,65), Valium (10,65), Frisium (11 per cento), Tienor (11,47) e Ansiolin (10,92). Sono aumentati quasi un terzo degli antidolorifici (anche questi farmaci tutti in classe C). Tra i più conosciuti ci sono il Bronchenolo (4,42 per cento di incremento), Triaminic (5,13), Fluentol (4,84), Neocibalgina (3,98), Drin (7,75), Saridon (5,94), Influvit (5,42%). Gli antipiretici da banco (cioè quelli in fascia C e quindi a pagamento) hanno subito aumenti nel 31,58 per cento dei casi mentre quasi in due per cento dei farmaci della stessa categoria di fascia A (gratuiti) ha registrato un leggero calo del prezzo. Quelli aumentati sono (per citare gli esempi dei medicinali più conosciuti) la Novalgina (10,87 per cento), Optalidon (6,23), Cibalgina 2 Fast (3,6), Fastum Gel (19,86), Ketoplus (12,84), Antalgin (7,59), Algofen (10,39), Ibifen (8,95). Solo il Ketartrium diminuisce di 15 centesimi di euro.
Poi c’è la categoria dei vitaminici dei quali la Uil ha selezionato circa la metà dei prodotti in commercio. Tra questi il 72 per cento ha registrato aumenti di prezzi. E anche in questo caso il sindacato ha prodotto anche un elenco dei medicinali aumentati più conosciuti: Supradyn (4,27 per cento), Redoxon (10,21), Arovit (24,52), Vit B1 (23,14), Vit C Vita (21,04), Protovit (7,7), Benexol (6,35), Becozim (6,59) e Mionevrasi (6,59). Infine gli ipertensivi e gli antibiotici: per entrambi, nel caso di medicine di fascia C, l’incremento è di circa il 4 per cento.