INDAGINE DELLA UIL Farmaci sempre più cari: la metà è aumentata Sono quelli a pagamento di “fascia C”: i rincari maggiori per
ansiolitici e antipireticiSi erode il potere di acquisto dei salari. La Uil di
Roma e Lazio ha concluso un’indagine nelle farmacie verificando i prezzi delle
medicine più conosciute, in vendita tra ottobre 2001 e aprile 2002. «L’aumento
dei farmaci nelle fasce a pagamento è un reale incremento del costo della vita
dei cittadini - commenta Alberto Sera, segretario generale della Uil di Roma e
Lazio -. Al contrario sono sostanzialmente invariati i farmaci a carico del
Servizio sanitario nazionale. Per la Regione il contenimento dei costi dei
farmaci si somma ai ticket, per cui siamo ancora in attesa di una verifica
sull’andamento della spesa farmaceutica regionale positiva: i continui
piagnistei regionale sulla spesa della sanità non sono più, quindi,
quantificabili». «Non condovido questi aumenti effettuati senza criterio e in
alcuni casi ingiustificati - commenta Franco Caprino, presidente dei farmacisti
romani -. Quelli di fascia A però sono diminiuti del 5 per cento con decreto
governativo». Al primo posto, nella classifica degli aumenti, ci sono gli
ansiolitici, al secondo gli antipiretici, al terzo gli antidolorifici, al quarto
i prodotti vitaminici poi gli ipertensivi e gli antibiotici. Secondo l’indagine
della Uil, il 46,15 per cento degli ansiolitici (tutti in fascia C, cioè non
mutuabili) sono aumentati. L’incremento medio è del 10 per cento e riguardano in
particolare le medicine più conosciute: Tavor (10,73 per cento), Rizen (10,65),
Valium (10,65), Frisium (11 per cento), Tienor (11,47) e Ansiolin (10,92). Sono
aumentati quasi un terzo degli antidolorifici (anche questi farmaci tutti in
classe C). Tra i più conosciuti ci sono il Bronchenolo (4,42 per cento di
incremento), Triaminic (5,13), Fluentol (4,84), Neocibalgina (3,98), Drin
(7,75), Saridon (5,94), Influvit (5,42%). Gli antipiretici da banco (cioè quelli
in fascia C e quindi a pagamento) hanno subito aumenti nel 31,58 per cento dei
casi mentre quasi in due per cento dei farmaci della stessa categoria di fascia
A (gratuiti) ha registrato un leggero calo del prezzo. Quelli aumentati sono
(per citare gli esempi dei medicinali più conosciuti) la Novalgina (10,87 per
cento), Optalidon (6,23), Cibalgina 2 Fast (3,6), Fastum Gel (19,86), Ketoplus
(12,84), Antalgin (7,59), Algofen (10,39), Ibifen (8,95). Solo il Ketartrium
diminuisce di 15 centesimi di euro. Poi c’è la categoria dei vitaminici dei
quali la Uil ha selezionato circa la metà dei prodotti in commercio. Tra questi
il 72 per cento ha registrato aumenti di prezzi. E anche in questo caso il
sindacato ha prodotto anche un elenco dei medicinali aumentati più conosciuti:
Supradyn (4,27 per cento), Redoxon (10,21), Arovit (24,52), Vit B1 (23,14), Vit
C Vita (21,04), Protovit (7,7), Benexol (6,35), Becozim (6,59) e Mionevrasi
(6,59). Infine gli ipertensivi e gli antibiotici: per entrambi, nel caso di
medicine di fascia C, l’incremento è di circa il 4 per cento.
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