L’odissea di un medico
indagato per una morte avvenuta quando non lavorava
«Come possono essere indagato per un fatto avvenuto in un ospedale dove
non lavoravo?». Inizia così lo sfogo di un cardiologo dell’Umberto I di
Frosinone, che si trova ad affrontare un’odissea giudiziaria. Sembra
paradossale, ma Vincenzo Paniccia, 49 anni di San Giovanni Incarico, è
coinvolto, suo malgrado, nell’inchiesta della procura di Frosinone per la
morte di un pensionato di Monte San Giovanni, Antonio Fabrizi. Morte
avvenuta nel dicembre del 1998. Per questo fatto risultano indagati nove
sanitari del reparto di cardiologia. E fra questi anche Paniccia, che
spiega: «Ho preso servizio presso l’ospedale di Frosinone, dove mi sono
trasferito da Anagni, solo il primo aprile del 1999 e quindi ben cinque
mesi dopo i fatti oggetto di indagine da parte della magistratura.
Evidentemente sono stati presi i registri delle presenze negli uffici
dell’Asl, senza verificare che in quel periodo non ero ancora in servizio
nel capoluogo. Eppure il mio avvocato ha provato a spiegarlo al giudice,
ma non è servito. Infatti le indagini proseguono e il mio nome continua a
restare impropriamente nell’elenco degli indagati».
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