Frosinone al ballottaggio/Scaccia: «Non
mi sono apparentato con Marzi perchè già un anno fa le nostre posizioni erano
distanti» Lo scontro travolge il manager
Asl L’Ulivo: «Subito la valutazione sul suo
operato». Il Polo: «Non sotto le elezioni»
La bufera elettorale, in vista del ballottaggio di domenica per l’elezione
del sindaco di Frosinone, finisce per coinvolgere il manager dell’Asl, Carmine
Cavallotti (espressione di una giunta regionale di centro destra). Ad alzare
il tiro è stata la Quercia che ha sollecitato la verifica del manager proprio a
ridosso dell’appuntamento elettorale in cui si trovano di fronte il sindaco
uscente Domenico Marzi (centro sinistra) e Nicola Ottaviani (centro destra). Ma
Marzi è anche presidente della Conferenza dei sindaci. «Un organismo - spiega
Davide Della Rosa (Cgil) - estremamente importante per la valutazione. Dal
momento che rappresenta gli utenti il suo peso, nel giudizio dell’operato del
manager, si aggira sul 40-50%». E mentre Marzi non ha difficoltà a dire che
nella sanità «ci sono diversi profili lacunosi» ecco che Domenico Spaziani Testa
(Udc) gli scrive per ricordagli che, «essendo impegnato nelle operazioni di
ballottaggio, e trattandosi di verifica sulla gestione della Sanità provinciale»
è opportuno che tale valutazione venga fatta dopo il voto. «In questa materia -
insiste Spaziani Testa - visioni di parte o atti monocratici sarebbero
inopportuni». E il presidente della Commissione regionale alla Sanità,
Alessandro Foglietta (An), commenta: «Non entro nel merito della questione ad
una settimana dal voto. Ricordo, però, che la verifica va fatta dopo 2 anni
dall’insediamento che, nel caso di Cavallotti, corrisponde al mese di dicembre».
Insomma, se il centrosinistra punta ad "ingessare" il manager (per
impedirgli di lavorare a sostegno di Ottaviani), il centrodestra chiede serenità
e ricorda come, in verità, ben più pressanti interventi fece in passato l’ex
manager dell’Asl, Nicola Pugliese, espressione del centrosinistra. Ma il
vero nodo del prossimo appuntamento elettorale resta quello della maggioranza
che, oggi, è saldamente nelle mani del centro-destra che ha superato il 51% dei
consensi. E allora, come farebbe a governare, Marzi, se domenica dovesse
vincere? «Certo - commentano in casa Ds - si ritroverebbe senza maggioranza,
ma puntiamo a portare con noi almeno un paio di consiglieri del Polo». «Eppoi -
aggiunge Marzi - con la nuova legge elettorale, il legislatore ha previsto anche
quella di un sindaco che governi pur in assenza di una maggioranza del proprio
schieramento, supportato dalle sue idee e dalla validità del suo programma.
D’altra parte, al sindaco e alla giunta, sono attribuite la maggior parte delle
funzioni, mentre al Consiglio è affidata essenzialmente la funzione di indirizzo
e di controllo politico-amministrativo». «Ritengo - conclude Marzi - di
poter affermare che un improbabile ritorno alle urne a breve scadenza sarebbe,
comunque, un male certamente minore rispetto a quello di affidare la città ad un
sindaco non gradito dalla maggioranza dei cittadini». «Sciocchezze - replica
deciso Nicola Ottaviani - perché l’esperienza c’insegna che un sindaco "zoppo",
e cioè senza maggioranza, non è affatto nelle condizioni di amministrare come è
accaduto a Terni dove il sindaco Ciaurro è stato costretto alle dimissioni dopo
essere "caduto" sul Bilancio». Intanto il leader della Lista per Frosinone,
Gennarino Scaccia, confermando la sua posizione di «centro» ha ribadito che
domenica i suoi sostenitori saranno liberi di votare chi vogliono, senza
condizionamenti. «Un fatto è certo - sottolinea però Scaccia - che il mio
rifiuto ad "apparentarmi" con il centro sinistra è la conferma di come io sia
stato coerente, da un anno ad oggi. Da quando, cioè, lasciai la maggioranza
guidata da Domenico Marzi per contrasti insanabili».
A.
Sim.
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