Frosinone/Il liquido serve a curare la
leucemia, ma il centro raccolta chiude il giovedì sera Donare il sangue durante il parto per salvare vite? No nel
weekend
di GIANPAOLO RUSSO
Volete donare il sangue
contenuto nella placenta del vostro utero subito dopo il parto per poter salvare
altre vite umane? Bene, purchè non partoriate nei fine settimana. Da circa due
anni, presso l'ospedale Umberto I di Frosinone, è possibile donare il sangue
contenuto nella placenta dell'utero femminile, utile per curare gravi malattie
del sangue come la leucemia. La città di Frosinone è, anzi, una delle poche
città d'Italia dove viene offerta tale opportunità. Peccato, però, che
l'occasione di donare qualcosa che possa salvare altre vite umane abbia una
scadenza temporale: chi partorisce dal venerdì alla domenica non può donarlo.
Motivo? Il centro di raccolta e di lavorazione del sangue del Policlinico di
Roma è chiuso. Un problema quindi comune a tutta la Regione. «Le risorse umane
ed economiche sono purtroppo limitate - dichiara il primario di ginecologia
dell'Umberto I, Lucio Di Muccio. In media noi riusciamo a prelevare 4-5 sacche
di sangue a settimana. Queste vengono immediatamente inserite in appositi
contenitori e conservate in frigoriferi speciali. Nell'arco di 24 ore devono
quindi essere trasferiti al centro di Roma per la lavorazione. Se si supera tale
lasso di tempo il sangue non è più buono. Ecco perché, visto la chiusura del
centro e il ristretto tempo a disposizione, le donazioni possono avvenire solo
sino a giovedì. Le donne che ci richiedono di usufruire di tale opportunità sono
tante, circa il 50% delle donne partorienti». Buio totale nel resto della
Ciociaria. Né a Cassino né a Sora è possibile donare il sangue della placenta.
«Eravamo pronti - dichiara Francesco Suppa primario di ginecologia dell'ospedale
SS. Trinità di Sora - ma da Roma ci hanno bloccato. Tutto un processo di
lavorazione costa, infatti, circa 20 milioni di lire e i fondi a disposizione
sono quelli che sono». Sulla questione è intervenuto in prima persona il
presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: «Questi centri di raccolta
sono appena 4 in tutta Italia - afferma - e Frosinone è una delle poche città
che ha aderito a tale progetto. L'impegno è quello di trovare sempre maggior
fondi per tale importante iniziativa. A me, comunque, risulta che il centro di
raccolta è chiuso solo la domenica». «L'obiettivo - gli fa eco il direttore
generale della Asl Carmine Cavallotti - è quello di trovare i fondi necessari
per realizzare un centro di raccolta anche nella nostra provincia. Avverto,
infatti, sempre più l'esigenza da parte delle donne di donare tale sangue».
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