I sindacati: blocco temporaneo che
rischia di diventare definitivo. Il sindaco Ciotoli: mi batterò contro il
provvedimento Il Sert chiude, rivolta a
Ceccano Lo stop al servizio per il recupero
dei tossicodipendenti deciso dalla Asl
di CLEMENTE RINALDI
Ceccano in rivolta
contro la chiusura del Sert decretata dalla Asl. Il servizio garantisce
assistenze ai tossicodipendenti, spesso è l’unica ancora di salvezza per uscire
dal vortice (spesso letale) dell’eroina e di altri stupefacenti. Per tutti
gli anni Novanta Ceccano è finita puntualmente sui giornali a causa di fatti di
droga. I morti per overdose hanno raggiunto picchi altissimi: in media uno
ogni dodici mesi. Da un paio d’anni non si registrano decessi ma l’emergenza
rimane. Non si contano, infatti, le operazioni anti-stupefacenti delle forze
dell’ordine in cui rimangono coinvolti giovani ceccanesi. In una situazione così
difficile la cosa più logica da fare è l’innalzamento delle attività di
prevenzione. Invece, paradossalmente, l’Azienda sanitaria provinciale ha ora
disposto il blocco estivo del Servizio recupero tossicodipendenti (Sert). Una
decisione che è al centro di forti polemiche. «E’ con vero stupore — afferma il
segretario della Uil Federazione poteri locali Alberto Matassa — che apprendo,
dalla nota del direttore del Dipartimento "Disagio, Devianze, Dipendenze" dottor
Ferrauti, della chiusura temporanea del Sert dal 15 luglio per grave carenza di
personale del Dipartimento stesso. Nel soffermarmi sulla parola "temporanea",
che in Italia significa spesso "definitiva", non si capisce da cosa sia derivata
la carenza di personale del "3 D", essendo tale Dipartimento uno dei pochi
settori della Asl dotato di una pianta organica regolarmente autorizzata dalla
Regione Lazio». Matassa esprime tutto il suo malcontento in una lettera al
direttore generale dell’Azienda sanitaria Carmine Cavallotti: «Se la carenza di
personale è stata determinata, come sembra, dal trasferimento di alcuni
dipendenti, il problema doveva essere risolto con assunzioni temporanee, in
attesa di assunzioni definitive. Comunque, la mia organizzazione sindacale, nel
ricordare l’estrema utilità che il mantenimento del Sert riveste per Ceccano e i
comuni del circondario, chiede l’immediato annullamento della disposizione di
chiusura. Così come stanno le cose, è impensabile un abbassamento della già poca
assistenza fornita sul territorio». Si schiera per la tutela del servizio
minacciato di "tagli" il sindaco Antonio Ciotoli. Per il primo cittadino, in
ogni caso, un decisivo salto qualitativo la sanità locale può farlo solo con lo
sfruttamento totale dell’ex psichiatrico "Santa Maria della Pietà", ancora
sottoutilizzato da parte della Asl: «Ceccano necessita di una struttura
operativa al 100% e in grado di soddisfare i bisogni della gente. Il Sert si
inquadra in questa ottica e farò di tutto per garantirne la salvaguardia».
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