Asl, cambio al
vertice/Intanto Della Rosa (Cgil) accusa: «Ormai il centro-destra ha
monopolizzato la sanità» Il manager ha
le valigie pronte Carmine Cavallotti
torna a Roma. Al suo posto Domenico Stalteridi RAFFAELE CALCABRINA
Un terremoto sta
per travolgere la sanità ciociara. Mentre gli attacchi ai vertici dell’Asl di
Frosinone si fanno sempre più serrati, arriva con la potenza dirompente di una
bomba la notizia di un cambio al vertice dell’azienda. Il manager Carmine
Cavallotti, nonostante abbia un contratto triennale con la Regione, è
virtualmente con le valigie in mano. Ad anticipare le strategie dell’Asl è
Alessandro Foglietta, presidente della commissione regionale Sanità. «In base
alle valutazioni già fatte cinque mesi fa - dice l’esponente di An - Cavallotti
andrà a ricoprire un altro incarico. E in tempi stretti un altro direttore
generale ne prenderà il posto. Non mi sembra poi una cosa così drammatica». Da
fonti ben informate, poi, si è saputo che l’attuale direttore generale dell’Asl
frusinate andrebbe a ricoprire lo stesso ruolo al San Filippo Neri di Roma. «È
probabile che sia quella la sua destinazione futura - continua Foglietta - E la
giunta regionale sta già vagliando i nomi dei possibili successori». Il nuovo
manager negli uffici di via Fabi, fanno sapere dalla Regione, sarà Domenico
Stalteri, già direttore sanitario a Perugia e al San Camillo-Forlanini di Roma.
E potrebbe essere al lavoro già dai primi di agosto. «Io trasferito? Domani
(oggi, ndr) mi informerò e vi farò sapere. Se lo dice il presidente che andrò
via sarà vero...», sono le uniche parole pronunciate da Cavallotti. Un
cambio al vertice anticipato anche dalla Cgil che parla senza mezzi termini di
«epilogo della breve storia del manager dell’Asl di Frosinone». Ma non solo.
Davide Della Rosa, segretario generale della Cgil-Funzione pubblica, accusa
pesantemente i partiti del centro-destra di aver monopolizzato la sanità. «Sin
dai primi giorni della gestione-Cavallotti si è assistito ad un autentico
assalto alla diligenza - prosegue il sindacalista - Dirigenti di polo
ospedaliero e distretto nominati a Cassino, Sora ed Anagni senza avere i titoli,
ma vicini politicamente al Polo; trasferimenti di personale di tutte le
categorie effettuati senza avviso pubblico e senza graduatoria, con un autentico
assalto all’arma bianca in prossimità delle elezioni comunali a Frosinone,
Ceccano e Alatri». Della Rosa contesta pure «incarichi professionali
milionari affidati o da affidare fuori dotazione organica con particolare
riguardo a dei dirigenti sindacali dell’Ugl. Uno di questi ha ricevuto
l’incarico di consulente esterno dell’ufficio personale con una retribuzione di
105 milioni di lire all’anno e l’altro, invece, sembra destinato in
amministrazione. In questo quadro di inefficienze e di continue intrusioni negli
atti di gestione da parte degli uomini del Polo è maturato il fallimento
politico di questa direzione generale». Accuse che il presidente dalla
commissione sanità respinge al mittente. «Sono affermazioni totalmente gratuite
- replica Alessandro Foglietta - Non è pensabile che quando governa la sinistra
i consulenti vengano presi perché sono bravi, mentre quando siamo noi al governo
sono tutti dei raccomandati. È la vecchia logica della sinistra che noi non
accettiamo».
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