Cronaca di Frosinone

Lunedì 15 Luglio 2002
Inchiesta su una clinica di Isola Liri, nel registro della procura anche la ragazza che ha subito l’interruzione di gravidanza
Aborto clandestino, indagati tre medici
I professionisti avrebbero chiesto 350 euro ad una ventenne per l’intervento

Tre medici e un infermiere di una clinica di Isola del Liri sono indagati dalla Procura della repubblica di Cassino per concorso in procurato aborto. Un quarto medico (di Roma) è indagato per aver indirizzato la donna verso la clinica ciociara. Infine lei, V.F., 21 anni di Alatri, è indagata per aborto clandestino.
La ragazza, figlia di un operaio e di una casalinga, avrebbe abortito dopo che un dottore del “San Camillo" di Roma le avrebbe fatto il nome di un medico che lavora nella clinica ciociara, e a cui poteva rivolgersi, come in precedenza avrebbero fatto altre ragazze, per abortire oltre il terzo mese di gravidanza. La giovane sprofondò in una violenta crisi depressiva dopo che i consultori di Frosinone e del San Camillo le vietarono l’aborto. La ragazza decise allora di accettare il consiglio del medico romano e, per 350 euro, decise di abortire. Il medico a cui si è rivolta - ha raccontato V.F. ai carabinieri della compagnia di Alatri - avrebbe acconsentito a farla abortire lo stesso giorno del ricovero e avrebbe fissato il prezzo, a patto che nulla fosse trapelato all’esterno.
Secondo gli investigatori del tenente Ciro Piscopo, le responsabilità dei quattro medici (che ancora non sono stati sentiti dagli inquirenti) sarebbero così ripartite: uno di loro (quello di Roma) avrebbe indirizzato V.F. verso la clinica di Isola, altri due avrebbero praticato l’aborto. Il quarto sarebbe il direttore della clinica. Con loro, risulta indagato anche un infermiere, che avrebbe preparato la donna nella sala operatoria.
Anche il fascicolo di V.F. è in mano al pubblico ministero. Per lei, l’accusa è di aborto clandestino. La giovane racconta di non essere stata visitata dai medici della clinica prima dell’operazione: sarebbe bastato dire loro di aver superato il terzo mese di gravidanza per procedere all’aborto senza essere stata sottoposta ad alcun tipo di accertamento o visita. L’interruzione di gravidanza sarebbe durata un’ora. Ma per la clinica di Isola del Liri l’odissea di V.F. si sarebbe trasformata in una beffa: la giovane, infatti, non avrebbe più pagato l’intervento, promettendo ai medici che sarebbe tornata il giorno dopo per il raschiamento. Raschiamento che invece è stato praticato nell’ospedale di Alatri.