Inchiesta su una clinica di Isola Liri,
nel registro della procura anche la ragazza che ha subito l’interruzione di
gravidanza Aborto clandestino, indagati tre
medici I professionisti avrebbero chiesto 350
euro ad una ventenne per l’intervento
Tre medici e un infermiere di una clinica di Isola del Liri sono indagati
dalla Procura della repubblica di Cassino per concorso in procurato aborto. Un
quarto medico (di Roma) è indagato per aver indirizzato la donna verso la
clinica ciociara. Infine lei, V.F., 21 anni di Alatri, è indagata per aborto
clandestino. La ragazza, figlia di un operaio e di una casalinga, avrebbe
abortito dopo che un dottore del “San Camillo" di Roma le avrebbe fatto il nome
di un medico che lavora nella clinica ciociara, e a cui poteva rivolgersi, come
in precedenza avrebbero fatto altre ragazze, per abortire oltre il terzo mese di
gravidanza. La giovane sprofondò in una violenta crisi depressiva dopo che i
consultori di Frosinone e del San Camillo le vietarono l’aborto. La ragazza
decise allora di accettare il consiglio del medico romano e, per 350 euro,
decise di abortire. Il medico a cui si è rivolta - ha raccontato V.F. ai
carabinieri della compagnia di Alatri - avrebbe acconsentito a farla abortire lo
stesso giorno del ricovero e avrebbe fissato il prezzo, a patto che nulla fosse
trapelato all’esterno. Secondo gli investigatori del tenente Ciro Piscopo,
le responsabilità dei quattro medici (che ancora non sono stati sentiti dagli
inquirenti) sarebbero così ripartite: uno di loro (quello di Roma) avrebbe
indirizzato V.F. verso la clinica di Isola, altri due avrebbero praticato
l’aborto. Il quarto sarebbe il direttore della clinica. Con loro, risulta
indagato anche un infermiere, che avrebbe preparato la donna nella sala
operatoria. Anche il fascicolo di V.F. è in mano al pubblico ministero. Per
lei, l’accusa è di aborto clandestino. La giovane racconta di non essere stata
visitata dai medici della clinica prima dell’operazione: sarebbe bastato dire
loro di aver superato il terzo mese di gravidanza per procedere all’aborto senza
essere stata sottoposta ad alcun tipo di accertamento o visita. L’interruzione
di gravidanza sarebbe durata un’ora. Ma per la clinica di Isola del Liri
l’odissea di V.F. si sarebbe trasformata in una beffa: la giovane, infatti, non
avrebbe più pagato l’intervento, promettendo ai medici che sarebbe tornata il
giorno dopo per il raschiamento. Raschiamento che invece è stato praticato
nell’ospedale di Alatri.
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