Sanità/Ieri l’insediamento di
Stalteri E’ finita l’era
Cavallotti, silurato da Forza Italia
È finita ufficialmente l’era Cavallotti. Da ieri, infatti, Domenico
Stalteri, 52 anni, sposato con due figli, calabrese di Siderno, ma romano
d’adozione è il nuovo timoniere dell’Asl di Frosinone. Subentra a Carmine
Cavallotti trasferito al San Filippo Neri di Roma. È bastata, ieri
mattina, una stretta di mano fra il direttore generale uscente Carmine
Cavallotti e il nuovo manager per suggellare il passaggio di consegne.
Stalteri ha al suo attivo diverse esperienze da direttore sanitario a
Cassino, Tivoli, San Camillo e San Filippo Neri. In precedenza, nel 1996,
era stato direttore generale del San Camillo. «Sono contento di essere a
Frosinone - ha detto Stalteri, che farà il pendolare da Roma - e sono
convinto che farò bene». Qual è stato il primo impatto con la realtà di
Frosinone? «Direi buono, ho trovato un ambiente familiare che mi ha
accolto bene». Ha avuto modo di vedere quali sono le priorità
dell’azienda? «Sono appena arrivato... ma qualcosa si vedrà». Stalteri,
in verità, arriva a Frosinone come commissario straordinario visto che è
inserito nella graduatoria dei manager (pertanto ha tutti i requisiti), ma
ancora non ha la nomina che gli verrà assegnata entro un paio di mesi. Ma
le sue funzioni saranno identiche a quelle di un direttore generale.
Dunque, la sanità ciociara cambia pagina. E la cambia dopo che Cavallotti
è stato tenuto sulla graticola per diversi mesi. Il suo trasferimento,
infatti, ha origini lontane, e precisamente da quando allontanò l’ex
direttore amministrativo vicino all’assessore regionale Antonello
Iannarilli (FI). Iannarilli quella decisione non l’ha mai digerita. E
subito Forza Italia cominciò a prendere posizioni sempre più critiche
verso la gestione della sanità. Lo stesso Iannarilli chiese la testa di
Cavallotti contestandogli, giorno dopo giorno, le carenze dell’intero
sistema da lui gestito. Insomma, la posizione di Forza Italia si faceva
sempre più rigida, al punto che venne esclusa dalle decisioni sulla pianta
organica e tenuta fuori da qualsiasi discorso di concertazione. Insomma,
la tensione era diventata così alta che lo stesso Governatore del Lazio,
Francesco Storace, dovette intervenire sul "caso Cavallotti" e pare che a
un suo stretto collaboratore della segreteria anticipò che il manager,
dopo giugno, sarebbe stato liquidato. E così è stato.
Sicuramente ha poi pesato anche lo "scarso impegno" dimostrato da Cavallotti
nelle recenti elezioni comunali di Frosinone. «A Storace non ha fatto dare
nemmeno 400 voti - commentava un esponente di spicco del Polo all’indomani
delle elezioni- Con 5 mila dipendenti al suo fianco...» Intanto ieri
mattina tra i primi a salutare Domenico Stalteri (indicato come molto
vicino ad Alleanza Nazionale) è stato il presidente della commissione
Sanità del Lazio, Alessandro Foglietta, che ha commentato: «Per ora non si
tocca né il direttore sanitario (Mirabella), né il direttore
Amministrativo (Terlizzo)». Il primario ortopedico di Pontecorvo Paolo
Fanelli, dunque (indicato come futuro direttore sanitario deve attendere).
Ma qualora si toccasse una delle due pedine Forza Italia è pronta a
rivendicare, immediatamente, una delle due poltrone.
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