Regione

Martedì 16 Luglio 2002
La Regione pronta a lanciare il sistema “sale leaseback” per ripianare i debiti sanitari

di FRANCESCA MALANDRUCCO

A.A.A. vendesi. La Regione cerca acquirenti per alienare il patrimonio delle Asl e ripianare i debiti della sanità. Verranno messi sul mercato entro la fine dell'anno i grandi ospedali romani, i nosocomi di provincia e circa un migliaio tra appartamenti e negozi sparsi per il centro storico della Capitale. Attraverso due delicate operazioni finanziarie di cartolarizzazione, l'assessore al bilancio, Andrea Augello, conta di portare nelle casse della Regione almeno 150 milioni di euro, circa 3mila miliardi di vecchie lire. Le entrate serviranno a ripianare il disavanzo corrente delle Asl, ma anche una parte dei debiti pregressi, accumulati dalle passate amministrazioni tra il ’94 e il 2000, ed ereditati dalla giunta Storace.
La prima manovra finanziaria riguarda proprio l'alienazione dei nosocomi, il cui valore si aggira come minimo intorno ai 100 milioni di euro. La Regione è pronta a lanciare sul mercato un'operazione di sale leaseback. In sostanza le aziende oggi proprietarie degli ospedali venderanno i loro immobili ad una società di leasing, costituita appositamente. Questa a sua volta affitterà le strutture sanitarie alle stesse Asl per un lungo periodo di tempo, circa trent'anni, al termine del quale i legittimi proprietari torneranno in possesso degli ospedali. «La società emetterà obbligazioni sul mercato - spiega l'assessore Augello - che consentiranno alla Regione di fare cassa e pagare i debiti pregressi che abbiamo ereditato dalle passare giunte: oltre 10mila miliardi di vecchie lire che abbiamo in parte già iniziato a ripianare. Il vantaggio che le Asl potranno ricavare da questa operazione sarà quello di pagare il loro debito sotto forma di leasing, senza trovarsi a fare i conti con improvvisi decreti ingiuntivi di pagamento da parte dei creditori». I tecnici dell'assessorato al Bilancio stanno studiando ora l'andamento dei mercati finanziari per cogliere il momento più opportuno e lanciare il sale leaseback. Le obbligazioni saranno offerte ai privati, semplici cittadini ma anche società specializzate nella sanità.
Più immediata, invece, sarà l'operazione di vendita del patrimonio immobiliare di proprietà delle Asl, che secondo prime stime dovrebbe valere almeno 50milioni di euro. L'alienazione interesserà subito 700 appartamenti e 270 negozi sparsi per il centro di Roma. Sono abitazioni di pregio dislocate nei rioni storici della Capitale, da Piazza Navona alla Salita del Grillo, ma anche di boutique e botteghe che si trovano nelle principali strade commerciali nel cuore di Roma, da via Frattina a via dei Condotti. «Entro l'autunno - spiega Augello - la proprietà di questi immobili, trasferiti alla Regione dal gennaio 2002 e prima gestiti dal Comune di Roma, confluirà in un Fondo chiuso immobiliare che avrà il compito di far valutare il patrimonio per poi metterlo in vendita. I legittimi inquilini avranno il diritto di prelazione, ma gli appartamenti - chiarisce l'assessore - saranno venduti a condizioni di mercato. Non sono previsti sconti. Al contrario verranno aggiornati i vecchi contratti di affitto che oggi sono irrisori. Il Fondo, a sua volta, emetterà obbligazioni che consentiranno alla Regione di incassare entro la fine dell'anno il 50 per cento del valore dell'operazione di alienazione, ovvero circa 25 milioni di euro. Con questi fondi pagheremo i debiti correnti delle Asl, ovvero quei debiti accumulati dal 2002 al 2003».
Le forze di opposizione alla Pisana, criticano le operazioni finanziarie della giunta Storace. «Sono solo manovre virtuali - interviene Michele Meta, capogruppo dei Ds alla Pisana -, iniziative che poggiano su presupposti sbagliati. Alla fine la verità viene a galla. Non c'è dubbio che in due anni di amministrazione regionale il centro destra ha accumulato debiti che hanno portato spesa sanitaria fuori controllo. Il ripiano tanto sbandierato non c'è stato. Non si sa chi fa peggio - conclude Meta - se Berlusconi che vende patrimonio pubblico o Storace che vende ospedali».