Ceccano/Replica alle accuse dei
sindacati Ora la Asl promette: «Ma quali
tagli, l’ospedale crescerà»di CLEMENTE RINALDI
L'ospedale di Ceccano?
Nessuno "smantellamento". Le camere operatorie? Verranno aperte. Il secondo
lotto dei lavori di ristrutturazione? Sarà appaltato. Parola di Asl. Dopo le
allarmanti notizie degli ultimi giorni, con i sindacati di categoria che
denunciavano oscure manovre tese a declassare il "Santa Maria della Pietà", ora
interviene direttamente l'azienda sanitaria provinciale, nel tentativo di
tranquillizzare tutti. In una nota diffusa dall'Unità centrale comunicazione
pubblica si legge che l'ente «non ha alcuna intenzione di voler smantellare il
presidio di Via Borgo Santa Lucia, per il quale anzi si conferma il ruolo
stabilito nel Piano Locale». Di recente Domenico Battista (Cgil), Filippo
Mancini (Cisl) e Alberto Matassa (Uil) avevano segnalato il pericolo che le
strumentazioni destinate alle nuove sale chirurgiche ceccanesi prendessero
strade diverse. «Non sono state e non saranno assegnate altrove - promette
invece la Asl - le apparecchiature attualmente in dotazione alle camere
operatorie, che entreranno in funzione quando verranno consegnati, dalle ditte
aggiudicatrici, i materiali mancanti, essendo state ultimate le procedure di
gara. L’attivazione è prevista in tempi brevi». Un'altra accusa lanciata
dalle organizzazioni sindacali riguardava il ritardo nell'inizio del secondo
lotto dei lavori per la sistemazione dell'ex nosocomio psichiatrico. Anche
in questo caso, per l'azienda, non ci sarebbero problemi: «Il nucleo regionale
di valutazione ha espresso parere favorevole al progetto, si attende la
comunicazione della decisione regionale al fine di poter procedere alla gara
d'appalto». Fin qui la Asl. Tutto a posto, dunque? Non proprio. Di certo si
è in presenza di una schiarita, che però non basta a scacciare definitivamente
le nubi che si addensano sul futuro dell'ospedale. Per manifestare le loro
perplessità, i sindacati avevano scritto al neo commissario straordinario
dell'azienda Domenico Stalteri, al direttore sanitario Carlo Mirabella, al
direttore amministrativo Giovanni Terlizzo, al direttore sanitario del "Polo B"
Saverio Celletti. La risposta arriva adesso "anonima": sul foglio non ci sono
firme, ma un paio di sigle scarabocchiate e non vengono indicate scadenze
precise. Si promette che verranno risolti i problemi ma non si dice precisamente
quando. «Accettiamo questa volontà di agire da parte della Asl - afferma Alberto
Matassa (Uil) - però ora dalle parole si deve passare ai fatti. Gli impegni non
devono rimanere scritti sulla carta ma diventare interventi concreti. Noi
continueremo a vigilare e a mobilitarci, se occorre, per la salvaguardia del
presidio sanitario di Ceccano».
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