Fracasso: «Estendere le
tutele»
CASSINO Oggi all’attivo Uil
interverrà il segretario nazionale Angeletti
«L’IPOTESI di moratoria riguarda solo
aziende dove, comunque, non si applica lo Statuto dei lavoratori; stiamo
ragionando, perciò, di diritti virtuali di un lavoratore virtuale». A
reagire è il segretario generale dell’Uil, Domenico Fracasso, alla vigilia
dell’Attivo dei quadri e dei delegati che si terrà oggi, dalle ore 9.30,
nel Centro congressi Forum Palace Hotel di Cassino sul tema «Difendere i
diritti ed estendere le tutele», al quale interverrà il segretario
nazionale Luigi Angeletti. Che si soffermerà diffusamente sulle ultime
novità in merito alle trattative con il Governo sulla riforma del welfare
e sul Dpef. Un confronto sulle cui conclusioni ancora non definite, ha
giustamente sostenuto l’altro ieri il segretario generale
dell’Organizzazione: «Non significa essere d’accordo con il Governo su
tutto» e, soprattutto, che esso è stato «caricato di un significato
politico anomalo». Su questi temi abbiamo sentito il segretario generale
provinciale. «Nell’Attivo si discuterà anche sull’andamento del confronto
in atto con il Governo e sull’ipotesi di accordo. Confronto frutto dei
fatti accaduti negli ultimi otto mesi. La grande mobilitazione dei
lavoratori e lo sciopero generale del 16 aprile hanno costretto il Governo
a fare marcia indietro e a riconfermare la concertazione come strumento
fondamentale del rapporto con le parti sociali, a cancellare dalla delega
sul lavoro la sostanziale abrogazione dell’art.18». Malgrado ciò, però, la
Cgil tiene un atteggiamento molto critico anche nei vostri confronti.
«Questo è un confronto – puntualizza Fracasso – dove non ci saranno sconti
per nessuno e l’accordo si farà solo se si creeranno tutte le condizioni
per realizzarlo. Dovranno essere risolti i problemi posti: conferma ed
estensione delle tutele anche ai 13 milioni di lavoratori che oggi non le
hanno, salvaguardia dei redditi medio-bassi, adeguati strumenti per lo
sviluppo del Mezzogiorno, emersione del lavoro nero, salvaguardando la
dignità e i salari dei lavoratori. Ricordiamo la proposta dell’Uil di
quattro anni fa per il Mezzogiorno, contrattata e limitata nel tempo, che
fu adottata dall’ex presidente del Consiglio D’Alema e la proposta di
legge di settanta parlamentari dell’Ulivo. Fu bloccata dal veto
pregiudiziale della Cgil». Insomma, il già visto, per non cambiare
niente...
L. Ser. |