«Siluro» di De Angelis al manager
Cavallotti
SANITÀ Occorre aprire una nuova
fasedi SILVANO CIOCIA
«I
VERTICI regionali devono prendere atto del fallimento della sanità in
generale ed in particolare della Asl di Frosinone ed aprire una nuova fase
all’insegna del cambiamento e della buona sanità.» Un duro attacco
quello sferrato dal consigliere regionale Francesco de Angelis alla sanità
locale in particolar modo al manager Cavallotti soprattutto dopo le
vicende sfociate in un vivace alterco tra lo stesso direttore generale ed
il suo braccio destro Giovani Terlizzi. «Ma quale fallimento della
dirigenza – fa eco Alessandro Foglietta – la verità è che si vuole
strumentalizzare tutto. L’azienda gode ottima salute». «Guerre interne
– continua però De Angelis – a dimostrazione della crisi in cui versa la
Ausl di Frosinone, e che rendono sempre più incerta e precaria la capacità
di gestione della Direzione dell’Azienda sanitaria. Siamo seriamente
preoccupati - afferma se il consigliere Regionale – della situazione che
si è determinata . La sanità in ciociaria è a pezzi ed in questi due anni
nulla è stato fatto, al di là delle chiacchiere e della propaganda, per
ammodernare le strutture ospedaliere e migliorare la qualità dei servizi.
Non funziona più nulla – tuona sempre De Angelis – e gfli operatori
sanitari sono costretti a lavorare in situazione di grave emergenza e di
grande difficoltà». Inoltre la decisione della Giunta regionale di
bloccare le assunzioni di nuovo personale non ha fatto altro che aggravare
la situazione. In altre parole De Angelis chiede il rinnovo dei
vertici aziendali atteso che fino ad oggi non è stato dato quell’impulso
auspicato alla sanità provinciale che tutti attendevano in primis gli
utenti i quali lamentano la scarsa considerazione e soprattutto chiedono
una nuova maniera di fare sanità all’interno delle strutture ospedaliere
sempre più lasciate allo sbando e sprovviste di quel personale
infermieristico ed ausiliario occorrenti per una buona ed efficace
assistenza ai malati. La situazione viene però giudicata «normale
dialettica» da parte presidente della commissione Sanità Alessandro
Foglietta il quale dichiara che «non esistono attriti e liti insanabili
all’interno della dirigenza». Forse si vuole strumentalizzare ogni
cosa.
|