Cronaca di Frosinone

12 luglio 2002
AVEVA bisogno di una carrozzella e di scarpe ortopediche

di MARINA MINGARELLI

«Così lei, Loreta Gasparro, una donna disabile di 42 anni residente a Falvaterra, aveva presentato la relativa domanda alla Asl. Ma ancora oggi, a distanza di ben sette mesi da quando è stata avanzata, quella richiesta è rimasta inevasa. Il motivo? Un errore nel codice regionale. Errore, beninteso, non imputabile alla portatrice di handicap, ma a colui che aveva predisposto la pratica e formulato la richiesta che doveva essere poi sottoposta al vaglio della commissione.
La mamma di Loreta, Assunta Andreasi, con santa pazienza, aveva ricominciato nuovamente l’iter burocratico per ottenere la sospirata carrozzella ortopedica per la figliola.
Arriva nuovamente il giorno della visita ed ecco un altro ostacolo. Il medico ortopedico non si presenta, così non adempiendo al proprio ufficio. Lo specialista avrebbe infatti dovuto effettuare una visita domiciliare. Va da sé che, anche in questa occasione, la richiesta è stata vanificata.
La donna, la cui comprensibile ira è più che giustificata, si è allora rivolta all’avvocato Giancarlo Corsetti per denunciare questo caso di malaburocrazia. Sua figlia è disabile da tantissimi anni, da quando una gravissima malattia le ha intaccato i muscoli degli arti impedendole di deambulare.
Ma non è finita qui. Tramite il suo legale difensore, ha presentato anche un esposto ai carabinieri della stazione di Ceprano per denunciare una situazione che ha del paradossale. Il codice regionale errato avrebbe infatti bloccato la richiesta della visita ortopedica, quasi che l’errore fosse imputabile alla denunciante. L’avvocato Corsetti ha ravvisato in questa vicenda una violazione della dichiarazione dei diritti umani del 1948 ed ha chiesto il tempestivo intervento delle forze dell’ordine affinché venga fatta luce su un caso che ritiene sia stato trattato con evidente disumanità.