PONTECORVO —
L'assessore alla sanità, Angelo Reccia, la prossima ...
di UMBERTO PAPPALARDO
... settimana, presiederà una riunione ,
a cui parteciperà anche il presidente della commissione regionale alla
sanità, Alessandro Foglietta, per approfondire le problematiche del
"Pasquale Del Prete". Le polemiche sullo spostamento del reparto di
Geriatria da Cassino a Pontecorvo hanno messo a nudo gli interessi
corporativi, che avviluppano tutta la materia. Undici sindaci del
comprensorio, compreso il sindaco Scittarelli, hanno porto la loro
solidarietà a Roscia, invitandolo ad un tavolo delle trattative per
"trovare una equilibrata soluzione al problema, che tenga conto
prioritariamente dell'interesse della collettività". "Occorre liberarsi-
insiste l'alleanzino, Gino Trotto- del "cancro della lottizzazione", se si
vuol raggiungere un risultato equo nel potenziamento del polo D, senza
tentazioni egemoniche, che potrebbero innestare guerre campaniliste".
Tutti gli atti amministrativi, compiuti negli ultimi anni, avevano un
comune presupposto: la doppia valenza del polo D. Cassino é sede di Dea
(Dipartimento Emergenze e accettazione), mentre Pontecorvo è luogo di
medicina elettiva. Questa diversa "funzione" ha permesso al manager
Pugliese di spostare Pediatria, senza colpo ferire. Analogo
provvedimento è stato adottato dal dott. Cavallotti, allorché ha spostato
i reparti di Ostetricia e Ginecologia: La motivazione è stata identica:
accorpare tutti i reparti di emergenza nella sede di Cassino. L'unità
operativa di Geriatria, essendo ritenuta elettiva, è stata allocata al
"Pasquale Del Prete". In effetti, inizialmente, gli amministratori
comunali e gli utenti non erano favorevoli all'accoglimento di Geriatria a
Pontecorvo. Ma, a conti fatti, pur di riempire gli spazi, non sono state
sollevate obiezioni. Ora, un numero sempre maggiore di addetti ai lavori
di fronte alle resistenze della popolazione, ha gettato la maschera: la
sede di Cassino non è intercambiabile. "Nulla da obiettare, rispondono gli
aderenti del Centro per i "Diritti del cittadino". Ma gli spazi vuoti del
"P.Del Prete" come verranno riempiti ?" Tra l'altro, il "de Posis" è
carente di locali. Questa lacuna crea una situazione igienica di
emergenza. Gli "obiettori di coscienza" hanno manifestato il loro dissenso
sul trasferimento dell'Unità operativa, ma non hanno indicato una
soluzione razionale ed equa per salvaguardare il "P.Del Prete". Il
presidente Foglietta, nella sua prossima venuta, dovrà chiarire i termini
della questione, approntando anche una soluzione alternativa: non è il
numero dei reparti che sta a cuore alla società civile e alla classe
politica. E' la specializzazione delle discipline che è auspicata da
tutti. Il Piano sanitario regionale è già delineato. Ora l'assemblea
regionale lo dovrebbe approvare. Ma se fosse possibile qualche
"emendamento", sarebbe opportuno arrecare una modificare alla
pianificazione del "P.Del Prete". Alcune "voci", filtrate dagli ambienti
del Ccd, riferiscono di alcuni consiglieri regionali che, in sede di
approvazione del piano sanitario regionale, avrebbero in animo di lanciare
una proposta "rivoluzionare" per potenziare le strutture del basso Lazio.
La classe politica (maggioranza e minoranza) teme lo smantellamento del
"P.Del Prete". Ma è aperta a qualsiasi soluzione, purché sia di
potenziamento, soprattutto tecnologico. In questo contesto, è giunto il
momento, per il commissario Stalteri, di risolvere l'enigma del vecchio
ospedale: i lavori di ristrutturazione sono terminati, ma ancora non è
stata indicata la sua destinazione. Sulla stessa lunghezza d'onda, si
sono schierati i sindacati, i quali hanno indicato tre punti per
rilanciare la sanità nel Polo D: una strategia definita; i contenuti
"contestuali" di qualsiasi dislocazione e l'attrazione
interregionale.
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