Cronaca di Frosinone

28 luglio 2002
PONTECORVO — L'assessore alla sanità, Angelo Reccia, la prossima ...

di UMBERTO PAPPALARDO

... settimana, presiederà una riunione , a cui parteciperà anche il presidente della commissione regionale alla sanità, Alessandro Foglietta, per approfondire le problematiche del "Pasquale Del Prete". Le polemiche sullo spostamento del reparto di Geriatria da Cassino a Pontecorvo hanno messo a nudo gli interessi corporativi, che avviluppano tutta la materia. Undici sindaci del comprensorio, compreso il sindaco Scittarelli, hanno porto la loro solidarietà a Roscia, invitandolo ad un tavolo delle trattative per "trovare una equilibrata soluzione al problema, che tenga conto prioritariamente dell'interesse della collettività". "Occorre liberarsi- insiste l'alleanzino, Gino Trotto- del "cancro della lottizzazione", se si vuol raggiungere un risultato equo nel potenziamento del polo D, senza tentazioni egemoniche, che potrebbero innestare guerre campaniliste". Tutti gli atti amministrativi, compiuti negli ultimi anni, avevano un comune presupposto: la doppia valenza del polo D. Cassino é sede di Dea (Dipartimento Emergenze e accettazione), mentre Pontecorvo è luogo di medicina elettiva. Questa diversa "funzione" ha permesso al manager Pugliese di spostare Pediatria, senza colpo ferire.
Analogo provvedimento è stato adottato dal dott. Cavallotti, allorché ha spostato i reparti di Ostetricia e Ginecologia: La motivazione è stata identica: accorpare tutti i reparti di emergenza nella sede di Cassino. L'unità operativa di Geriatria, essendo ritenuta elettiva, è stata allocata al "Pasquale Del Prete". In effetti, inizialmente, gli amministratori comunali e gli utenti non erano favorevoli all'accoglimento di Geriatria a Pontecorvo. Ma, a conti fatti, pur di riempire gli spazi, non sono state sollevate obiezioni. Ora, un numero sempre maggiore di addetti ai lavori di fronte alle resistenze della popolazione, ha gettato la maschera: la sede di Cassino non è intercambiabile. "Nulla da obiettare, rispondono gli aderenti del Centro per i "Diritti del cittadino". Ma gli spazi vuoti del "P.Del Prete" come verranno riempiti ?" Tra l'altro, il "de Posis" è carente di locali. Questa lacuna crea una situazione igienica di emergenza. Gli "obiettori di coscienza" hanno manifestato il loro dissenso sul trasferimento dell'Unità operativa, ma non hanno indicato una soluzione razionale ed equa per salvaguardare il "P.Del Prete". Il presidente Foglietta, nella sua prossima venuta, dovrà chiarire i termini della questione, approntando anche una soluzione alternativa: non è il numero dei reparti che sta a cuore alla società civile e alla classe politica. E' la specializzazione delle discipline che è auspicata da tutti. Il Piano sanitario regionale è già delineato. Ora l'assemblea regionale lo dovrebbe approvare. Ma se fosse possibile qualche "emendamento", sarebbe opportuno arrecare una modificare alla pianificazione del "P.Del Prete". Alcune "voci", filtrate dagli ambienti del Ccd, riferiscono di alcuni consiglieri regionali che, in sede di approvazione del piano sanitario regionale, avrebbero in animo di lanciare una proposta "rivoluzionare" per potenziare le strutture del basso Lazio. La classe politica (maggioranza e minoranza) teme lo smantellamento del "P.Del Prete". Ma è aperta a qualsiasi soluzione, purché sia di potenziamento, soprattutto tecnologico. In questo contesto, è giunto il momento, per il commissario Stalteri, di risolvere l'enigma del vecchio ospedale: i lavori di ristrutturazione sono terminati, ma ancora non è stata indicata la sua destinazione.
Sulla stessa lunghezza d'onda, si sono schierati i sindacati, i quali hanno indicato tre punti per rilanciare la sanità nel Polo D: una strategia definita; i contenuti "contestuali" di qualsiasi dislocazione e l'attrazione interregionale.