Ciociaria Oggi

Frosinone

Domenica 25 agosto 2002

Il trasferimento di due analisti manda in crisi il laboratorio dell'Umberto I
Analisi, l'attesa si fa lunga
Personale ridotto al lumicino. Protestano medici e pazienti

Si allunga a dismisura l'attesa per i responsi delle analisi cliniche all'ospedale Umberto Primo di Frosinone. Tanto che la protesta comincia a montare tra i pazienti e i sanitari del nosocomio che non riescono più ad avere le risposte dei test in giornata.
E' accaduto infatti che al già risicato organico del Laboratorio di analisi dell'ospedale siano venuti a mancare improvvisamente due analisti, uno esperto in citogenetica e l'altro addetto proprio al laboratorio. I due professionisti sono stati infatti trasferiti nelle strutture ospedaliere di Anagni e Alatri, lasciando così in un mare di guai i colleghi di Frosinone.
Qui restano in servizio 21 addetti; ma di questi solo 14 assicurano Ia copertura dei tre turni giornalieri, compreso quello notturno. Gli altri, infatti, sono esentati o in aspettativa o risultano in carico al Laboratorio di analisi svolgendo però mansioni diverse in altri reparti.
Una situazione, questa, che si era evidenziata già un anno fa, quando fu istituito il turno notturno per gli analisti, così da coprire le esigenze dell'ospedale 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Anche perché i ritmi di lavoro del laboratorio frusinate sono particolarmente serrati. A questa struttura fanno capo non solo i degenti del nosocomio del capoluogo, ma anche quelli degli altri ospedali della provincia che dirottano su Frosinone tutta una serie di analisi che non sono in grado di effettuare in proprio.
Inoltre, il Laboratorio di analisi non prevede liste di attesa cosicché tutti i campioni di materiale biologico prelevati ai pazienti vengono analizzati in giornata. Ma con la perdita dei due tecnici trasferiti ad Alatri e Anagni l'impresa si fa ardua. Ecco che il lavoro si accumula e accade che a tarda sera gli analisti stiano ancora lavorando su campioni prelevati aI mattino. Il che genera un effetto di ritardo a cascata che sta allungando oltremodo i tempi di attesa delle risposte.
Finora i sindacati di categoria hanno affrontato a più riprese il problema con i vertici della Asl e dell'Umberto Primo, ma senza risultati tangibili. Sotto accusa anche le condizioni igieniche e le soluzioni logistiche dei locali non proprio impeccabili. Da qui Ia necessità di un intervento urgente e decisivo della Asl per evitare che i tempi di attesa si dilatino a livelli inaccettabili.