IL PERSONALE LANCIA L’ALLARME
Laboratorio analisi: scorpioni in
libertà tra le provette
«Non riusciamo più a lavorare. Siamo costretti a turni assurdi 24 ore su
24 anche nei giorni festivi. Senza considerare che sia per igiene che per
sicurezza siamo a livelli di emergenza. E’ normale veder gironzolare
scorpioni tra le provette. Abbiamo assoluto bisogno di personale,
altrimenti il laboratorio analisi rischia la paralisi con soli 14 tecnici
di laboratorio».
E' l'accusa lanciata all'unanimità dai tecnici del laboratorio analisi
dell'ospedale Umberto I° di Frosinone che, come un fiume in piena,
denunciano: «Il problema della carenza di personale è vecchio. Un anno fa
eravamo 21 tecnici, alcuni dei quali assunti con contratto a tempo
determinato, ora siamo rimasti in 14. Due di essi sono stati infatti
trasferiti in altre sedi, due sono andati nel reparto di Anatomia
Patologica, una è in maternità, mentre altri tre sono stati esonerati a
fare i turni dal Collegio Medico».
Il laboratorio dell’Umberto I° risente, inoltre, della riduzione delle
prestazioni negli altri ospedali della zona. In tema di sicurezza, poi, si
è al limite: «Qualche mese fa - raccontano i tecnici - vennero infatti i
carabinieri del Nas che diedero delle prescrizioni. La situazione è
migliorata però solo per qualche giorno. Noi siamo stanchi, ed ora siamo
pronti a qualsiasi forma di protesta».
Sull'argomento è intervenuto anche il primario, dottor Francesco Masetti
che ha detto: «Conosco il problema e devo ammettere che è abbastanza
evidente. In autunno, poi, sarà ancor più pesante. Prima dell'approvazione
della pianta organica avvenivano assunzioni a tempo determinato, ora
invece non conosciamo le reali intenzioni del nuovo manager Asl Domenico
Salteri. Chiederò presto un incontro. Il problema potrebbe essere risolto
magari con delle borse di studio. Vedremo...».
Intanto i sindacati annunciano battaglia. Rosa Roccatani dell'Ugl
annuncia: «Sarà un autunno caldo per la sanità. Per quanto riguarda il
laboratorio analisi c'è grave carenza di personale. Secondo me, poi, quel
poco che c'è è distribuito anche male».