In Ciociaria le
strutture sanitarie possono ricoverare 2.113 pazienti, ma secondo i nuovi
parametri non si potrà superare quota 1.976
Ospedali, 140 posti-letto a rischio
L'assessore regionale: "Dobbiamo decidere dove tagliare", ma il
commissario Asl tentenna
Ugl e Uil già sul piede di guerra.
Rossi: «I posti non si toccano, si dovranno solo riconvertire. Il manager
Stalteri dovrà rivedere le decisioni di Cavallotti»di MASSIMO CECI
Dei 2113 posti letto
registrati negli ospedali (pubblici e privati convenzionati) della provincia di
Frosinone al 31 dicembre 2000 (e approvati con delibera della Asl del 21
settembre 2001), 140 sono di troppo e dovranno essere tagliati. La notizia non è
ufficiale, il commissario Asl Domenico Stalteri tentenna, ma è quanto emerge
dalla decisione (ancora non formalizzata in delibera di giunta) della Regione
Lazio di tagliare o riconvertire circa 3500 posti letto su tutto il territorio
(1500 eliminati e 2000 trasformati in lungodegenze o assistenza ai malati
terminali). I tagli sono stati programmati dal ministero della Salute, che si è
accordato ad agosto del 2001 con la Regione per abbassare il limite di 5 posti
letto negli ospedali, ogni 1000 abitanti, a 4, sempre ogni 1000 abitanti. I
conti sono presto fatti: per una popolazione di 494 mila abitanti, quanti ne
conta la provincia di Frosinone, con il rapporto 4 a 1000 i posti letto ammessi
non possono superare i 1976. Ne risultano invece 2113, senza contare che in
alcuni presidi ospedalieri, come la “Città Bianca" di Veroli, i posti letto sono
aumentati tra il 2000 e oggi (da 121 a 274 nel caso della “Città Bianca"). Un
esubero minimo di 137 unità, dunque. «Sì, ci stiamo muovendo con l’obiettivo
di creare una rete di ospedali specializzati - conferma l’assessore regionale
alla Sanità, Vincenzo Saraceni - I doppioni debbono essere eliminati: debbono
essere rafforzati i reparti più funzionali delle varie strutture ospedaliere,
che andranno così a coprire un bacino d’utenza maggiore». Ma taglierete a
Frosinone? «È un’eventualità che stiamo prendendo in considerazione, ma non è
stata ancora decisa. D’altra parte, tre reparti di Chirurgia tra Alatri e
Anagni cosa ci stanno a fare? Bisogna lasciarne in piedi uno moderno ed
efficiente e riconvertire gli altri due», conclude Saraceni. Ma riconvertire in
che cosa? «La Regione ancora non ha chiarito quali siano le nuove specialità che
vuole istituire presso la Asl di Frosinone - chiarisce Giulio Rossi della Uil -
Ma certo come sindacato spingiamo per i reparti del tutto mancanti: penso
soprattutto a Neurochirurgia e Cardiochirurgia, assenti anche nella provincia di
Latina». È lo stesso Rossi a spiegare la politica provinciale sulla sanità,
confermando i tagli paventati: «L’ex manager Asl Carmine Cavallotti aveva già
previsto l’anno scorso tagli per 70 posti letto ad Alatri-Anagni e altri 70 a
Cassino. L’attuale commissario straordinario Domenico Stalteri deve limitarsi
all’ordinaria amministrazione: non può ritoccare il piano approvato da
Cavallotti. A Frosinone e Sora, invece, ci saranno riconversioni e non tagli».
Molto più cauto Domenico Stalteri: «Io non decido niente, debbo ancora
completare la verifica degli atti. Avrò tutti i documenti entro la prossima
settimana, poi vedremo». Se la giunta regionale si prepara a tagliare, i
sindacati già insorgono. «Nessun posto-letto deve saltare - sbottano Rosa Roccatani della Ugl e
Angelo Ricci della Cisl - Siamo d’accordo, invece, ad un
progetto di riconversione. Dai nostri dati risulta che in Ciociaria, quanto a
posti letto per numero di abitanti, siamo al di sotto della media nazionale».
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