Cronaca di Frosinone

4 agosto 2002
Mobbing, uno sportello unico all'Asl
Verrà istituito per applicare la legge regionale sulle molestie nel lavoro

di SILVANO CIOCIA

Sportello Unico per il personale sottoposto a provvedimenti di mobbing. Sarà istituito all'Ausl di Frosinone dopo che una legge regionale ne ha decretato la loro istituzione presso tutte le Aziende sanitarie.
I perseguitati nel lavoro dunque potrebbero aver vinto una battaglia di quelle sicuramente determinanti visto che l'istituto del mobbing spesso provoca disturbi a livello psicologico, umiliazione, emarginazione e spirito di rivalsa da parte degli interessati nei confronti di quei dirigenti rei di aver provocato lo stato delle cose.
Una persecuzione psicologica sostengono i colpiti ( solo a Roma quasi 90 casi accertati) tanto che anche l'intervento dei medici appare spesse volte inconcludente per una patologia difficilmente curabile.
Insomma una legge contro gli abusi e comportamenti poco legittimi da parte dei capouffici che ora dovranno adottare un comportamento sicuramente più moderato al fine di non incorrere nelle maglie della legge regionale a tutela dei lavoratori.
Certo quello del mobbing è un fenomeno sicuramente di questi ultimi anni e bene hanno fatto alla Pisana mettere una «pezza» al dilagare del fenomeno che anche nel frusinate conta diversi casi.
Dunque con lo sportello in tutte le Ausl potrebbe finire la lista dei lavoratori soggetti a mobbing, e ironia della sorte a questo punto potrebbero essere proprio i dirigenti a farsi curare onde evitare aggressioni verbali più o meno giuste, più o meno giustificate. Insomma molestie e vessazioni sono sulla via dell'estinzione dopo la legge regionale che tutela il lavoratore.
Certo è che il problema mobbing si sta verificando troppo spesso in questi ultimi tempi. L'ultimo caso è accaduto in un stabilimento industriale ubicato alla estrema periferia della città tanto che l'interessato vistosi danneggiato e considerato un «
soprappiù» ha deciso di investire il problema i giudici del tribunale del Lavoro. Chi lavora deve essere retribuito secondo il suo apporto in seno all'attività produttiva ha sentenziato recentemente un magistrato invece da quello che si vede si vuol premiare chi non lavora. Ma non per colpa sua.