Geriatria, finisce (per ora) la
contesa
Il pretore del lavoro di Cassino ha
depositato il provvedimento sul trasferimento dei medici
di UMBERTO
PAPPALARDO
PONTECORVO - È venuto meno il motivo del
contendere. Questo il pronunciamento, depositato ieri mattina in
cancelleria, del pretore del lavoro di Cassino, dott. Massimo Lisi, al
quale si erano rivolti con procedimento d'urgenza ex art. 700 Codice
civile tramite la difesa dell'avv. Giancarlo Mignanelli, il primario,
dott. Luigi Di Cioccio, e gli altri medici del reparto di geriatria del
presidio ospedaliero di Cassino, a seguito del provvedimento di
trasferimento dei medici dall'ospedale De Bosis a quello di Pontecorvo
assunto l'ultimo giorno della sua gestione dall'ex direttore generale
dell'Asl, dott. Carmine Cavallotti. Qualche giorno dopo il suo arrivo
nel capoluogo, però, il commissario dell'Azienda, dott. Domenico Stalteri,
ha revocato il provvedimento di trasferimento del personale medico in
quanto si sarebbero dovuti effettuare dei lavori nell'ospedale di
Pontecorvo e sospeso anche quello del reparto di geriatria dal momento
che, come ha sostenuto il commissario straordinario, dovrà essere chiesta
l'autorizzazione alla Regione Lazio. E davanti al pretore, lunedì scorso,
l'avvocato dell'Asl, Sandro Salera, ha chiesto di non procedere dal
momento che sono venuti meno i motivi del contendere. Tra i motivi di
opposizione al trasferimento dell'équipe dei medici del reparto di
geriatria, l'avv. Mignanelli aveva sostenuto che l'ex manager Cavallotti
non aveva concordato le sue modalità di trasferimento dell'équipe medica
di Geriatria. Inoltre non è stato acquisito il prescritto parere del
Consiglio di Dipartimento, che avrebbe dovuto valutare la «razionale
utilizzazione del personale e la gestione delle risorse, adottandole alle
esigenze dipartimentali per un corretto indirizzo
diagnostico-terapeutico». Il trasferimento, inoltre, è illegittimo
perché nel Piano sanitario locale elaborato dall'Azienda sanitaria non è
precisato che la struttura è specificatamente ubicata nell'ospedale di
Pontecorvo ma genericamente nel Polo B. Inoltre il trasferimento, che
impone di «dover prestare la propria opera professionale in un ambito
strutturale di livello inferiore verrebbe a violare il disposto
dell'art.15 del CCNL».
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