Cronaca di Frosinone

4 agosto 2002
Geriatria, finisce (per ora) la contesa
Il pretore del lavoro di Cassino ha depositato il provvedimento sul trasferimento dei medici

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO - È venuto meno il motivo del contendere.
Questo il pronunciamento, depositato ieri mattina in cancelleria, del pretore del lavoro di Cassino, dott. Massimo Lisi, al quale si erano rivolti con procedimento d'urgenza ex art. 700 Codice civile tramite la difesa dell'avv. Giancarlo Mignanelli, il primario, dott. Luigi Di Cioccio, e gli altri medici del reparto di geriatria del presidio ospedaliero di Cassino, a seguito del provvedimento di trasferimento dei medici dall'ospedale De Bosis a quello di Pontecorvo assunto l'ultimo giorno della sua gestione dall'ex direttore generale dell'Asl, dott. Carmine Cavallotti.
Qualche giorno dopo il suo arrivo nel capoluogo, però, il commissario dell'Azienda, dott. Domenico Stalteri, ha revocato il provvedimento di trasferimento del personale medico in quanto si sarebbero dovuti effettuare dei lavori nell'ospedale di Pontecorvo e sospeso anche quello del reparto di geriatria dal momento che, come ha sostenuto il commissario straordinario, dovrà essere chiesta l'autorizzazione alla Regione Lazio. E davanti al pretore, lunedì scorso, l'avvocato dell'Asl, Sandro Salera, ha chiesto di non procedere dal momento che sono venuti meno i motivi del contendere. Tra i motivi di opposizione al trasferimento dell'équipe dei medici del reparto di geriatria, l'avv. Mignanelli aveva sostenuto che l'ex manager Cavallotti non aveva concordato le sue modalità di trasferimento dell'équipe medica di Geriatria.
Inoltre non è stato acquisito il prescritto parere del Consiglio di Dipartimento, che avrebbe dovuto valutare la «razionale utilizzazione del personale e la gestione delle risorse, adottandole alle esigenze dipartimentali per un corretto indirizzo diagnostico-terapeutico».
Il trasferimento, inoltre, è illegittimo perché nel Piano sanitario locale elaborato dall'Azienda sanitaria non è precisato che la struttura è specificatamente ubicata nell'ospedale di Pontecorvo ma genericamente nel Polo B.
Inoltre il trasferimento, che impone di «dover prestare la propria opera professionale in un ambito strutturale di livello inferiore verrebbe a violare il disposto dell'art.15 del CCNL».