PONTECORVO
di
UMBERTO PAPPALARDO
Pontecorvo - "Non mi interessa il
"colore" del gatto, purché acchiappi il topo". Era tempo che il dibattito
sulla sanità pubblica fosse improntato ad un sano pragmatismo. Le ultime
vicende del "P.Del Prete" hanno aperto gli occhi alla classe dirigente: lo
spostamento di Geriatria non risolverà la crisi del presidio ospedaliero.
A lanciare il sasso nello stagno, è stato il consigliere regionale
dell'Udc, Angelo D'Ovidio, il quale ha fatto osservare che, nella sanità,
per fermare l'emorragia dei fondi, è necessario escogitare la strategia
vincente: ridurre i reparti inutili e superpotenziare quelli
indispensabili per la difesa della salute pubblica. A riecheggiare la
"proposta", è stato il consigliere comunale, Eleuterio Moretta (Udc). " Da
tempo sto approfondendo l'argomento- precisa Moretta- per uscire fuori dal
tunnel. Solo percorrendo altre vie, è possibile rilanciare il "P. Del
Prete". Le ristrettezze economiche non consentono ulteriori sciali al
servizio "pubblico". Occorre avere il coraggio di sfoltire i "doppioni".
Le strutture desuete vanno recuperate come centri specialistici di
preospedalizzazione e affidati a una gestione mista: il pubblico offre la
struttura e una parte del personale, mentre il privato interviene con la
sua professionalità. Infine, va riscoperto il ruolo dei medici di base.
L'innesto del privato potrebbe essere la carta vincente per bloccare la
crisi della sanità, che sta creando un diffuso malcontento negli utenti".
La classe politica della città fluviale sta usando come una "cartina di
tornasole" il trasferimento di Geriatria: scoprire le riserve mentali dei
referenti provinciali e regionali. "Il piano sanitario regionale- commenta
il consigliere Moretta- ha tracciato la via maestra: elevare la qualità e
sfoltire i reparti inutili. La gestione della sanità - aggiunge il
consigliere Moretta-, se non vi saranno apportati dei correttivi, potrebbe
provocare la disfatta della destra". Occorre individuare le cause per
correre ai ripari.
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