Responsabilizzare il medico di
base
AQUINO Il problema sanità l'argomento
trattato nel corso della festa provinciale dell'Udc
di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - "Non intendo - ha
proclamato il consigliere regionale, Angelo D'Ovidio - farmi friggere
nella sanità. Anche perché la soluzione ai problemi annosi può essere
trovata senza aggravi di spesa, responsabilizzando il medico di base". Con
questo ammonimento, "Urbi et Orbi", si è concluso il primo round della
festa provinciale dell'Unione dei democratici cristiani (U.d.c.). La
sezione "A. De Gasperi" di Aquino ha organizzato la " Prima festa", che si
snoderà per sei giorni, dal 12 al 18 prossimo. La conferenza stampa è
stata animata dal dirigente provinciale dell'Udc, Michele Mele, dal
consigliere regionale, Angelo D'Ovidio, dal sindaco di Terelle, Vincenzo
Leone, dall'assessore di Piedimonte S.Germano, Carlo Ferdinandi . Il
sindaco di Aquino, Giuseppe Tomassi, nel fare gli onori di casa, ha
sostenuto che è "attratto dal richiamo del nuovo soggetto politico, che
porterà sicuramente qualche cosa di nuovo nella scena politica. Sono
felice -ha affermato- che la nuova formazione di "centro" esalti la
solidarietà e costituisca un momento di coagulo del fervore politico in
atto". Il coordinatore della festa, Emanuele Tomassi, ha ringraziato i
dirigenti dell'Udc per aver scelto la sua città come punto di lancio
dell'idea del "centro", che oltrepasserà i confini". Il segretario
provinciale dell'Udc Mele ha assicurato che "il "movimento" è seguito da
una moltitudine di elettori, anche perché, in controtendenza, si è
semplificato il gioco politico, riducendo ad uno il nuovo "soggetto", nato
dall'Unione di tre partiti(Ccd, Cdu e De)". Il sindaco, Vincenzo Leone, ha
salutato con entusiasmo la fine della " diaspora" del centro, il quale
dovrà costituire il baluardo della famiglia". L'assessore Ferdinandi ha
auspicato che l'Unione "contribuisca a rafforzare la governabilità delle
istituzioni". Il consigliere regionale D'Ovidio ha insistito, durante la
sua riflessione, nel sottolineare la carta vincente del suo modo di
essere: la "partecipazione della gente". "Il cittadino deve essere
coinvolto nella dialettica politica. Anche perché la gente deve
controllare l'operato del suo amministratore. La grande intuizione del
momento è quella di ridurre i soggetti politici, rafforzando la democrazia
interna. E' la partecipazione che deve sviluppare la "coscienza politica"
della gente. La famiglia deve costituire la priorità
dell'amministratore. Il Comune e la Regione devono diventare i
referenti principali e autorevoli della famiglia. Solo in questo modo la
gente recupererà la fiducia nelle istituzioni: il "dialogo" deve essere
"istituzionalizzato". I soggetti statuali, Regione, Provincia e Comune,
non devono essere delle "scatole vuote". Ma devono affrontare e
risolvere le problematiche del cittadino". La novità è costituita
dalla formazione degli "operatori culturali", i quali dovranno spiegare ai
cittadini la nuova politica. Ma, innanzitutto, occorre riorganizzare tutti
i settori. La spinta deve sempre partire dal basso". Insomma, una sfida
contro il cinismo dei tempi. Ma i giovani presenti hanno raccolto con
entusiasmo il valore del "messaggio".
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