Cronaca di Frosinone

9 agosto 2002
Responsabilizzare il medico di base
AQUINO Il problema sanità l'argomento trattato nel corso della festa provinciale dell'Udc

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO - "Non intendo - ha proclamato il consigliere regionale, Angelo D'Ovidio - farmi friggere nella sanità.
Anche perché la soluzione ai problemi annosi può essere trovata senza aggravi di spesa, responsabilizzando il medico di base". Con questo ammonimento, "Urbi et Orbi", si è concluso il primo round della festa provinciale dell'Unione dei democratici cristiani (U.d.c.). La sezione "A. De Gasperi" di Aquino ha organizzato la " Prima festa", che si snoderà per sei giorni, dal 12 al 18 prossimo. La conferenza stampa è stata animata dal dirigente provinciale dell'Udc, Michele Mele, dal consigliere regionale, Angelo D'Ovidio, dal sindaco di Terelle, Vincenzo Leone, dall'assessore di Piedimonte S.Germano, Carlo Ferdinandi . Il sindaco di Aquino, Giuseppe Tomassi, nel fare gli onori di casa, ha sostenuto che è "attratto dal richiamo del nuovo soggetto politico, che porterà sicuramente qualche cosa di nuovo nella scena politica.
Sono felice -ha affermato- che la nuova formazione di "centro" esalti la solidarietà e costituisca un momento di coagulo del fervore politico in atto". Il coordinatore della festa, Emanuele Tomassi, ha ringraziato i dirigenti dell'Udc per aver scelto la sua città come punto di lancio dell'idea del "centro", che oltrepasserà i confini". Il segretario provinciale dell'Udc Mele ha assicurato che "il "movimento" è seguito da una moltitudine di elettori, anche perché, in controtendenza, si è semplificato il gioco politico, riducendo ad uno il nuovo "soggetto", nato dall'Unione di tre partiti(Ccd, Cdu e De)". Il sindaco, Vincenzo Leone, ha salutato con entusiasmo la fine della " diaspora" del centro, il quale dovrà costituire il baluardo della famiglia". L'assessore Ferdinandi ha auspicato che l'Unione "contribuisca a rafforzare la governabilità delle istituzioni". Il consigliere regionale D'Ovidio ha insistito, durante la sua riflessione, nel sottolineare la carta vincente del suo modo di essere: la "partecipazione della gente". "Il cittadino deve essere coinvolto nella dialettica politica. Anche perché la gente deve controllare l'operato del suo amministratore. La grande intuizione del momento è quella di ridurre i soggetti politici, rafforzando la democrazia interna. E' la partecipazione che deve sviluppare la "coscienza politica" della gente.
La famiglia deve costituire la priorità dell'amministratore.
Il Comune e la Regione devono diventare i referenti principali e autorevoli della famiglia. Solo in questo modo la gente recupererà la fiducia nelle istituzioni: il "dialogo" deve essere "istituzionalizzato". I soggetti statuali, Regione, Provincia e Comune, non devono essere delle "scatole vuote".
Ma devono affrontare e risolvere le problematiche del cittadino".
La novità è costituita dalla formazione degli "operatori culturali", i quali dovranno spiegare ai cittadini la nuova politica. Ma, innanzitutto, occorre riorganizzare tutti i settori. La spinta deve sempre partire dal basso". Insomma, una sfida contro il cinismo dei tempi. Ma i giovani presenti hanno raccolto con entusiasmo il valore del "messaggio".