Cronaca di Frosinone

24 agosto 2002
Una sanità che deve essere rifondata
ASL Dopo l’incontro tra le organizzazioni sindacali e il commissario straordinario dell’Azienda Domenico Stalteri

di SILVANO CIOCIA

NON sembra, alla luce del comunicato congiunto diramato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che l’incontro avuto giorni fa tra i segretari generali delle tre confederazioni ed il commissario straordinario della Ausl di Frosinone Domenico Stalteri abbia soddisfatto appieno i sindacalisti, anzi, a quel che appare, si registrano preoccupazioni e considerazioni che lasciano presagire un ritorno «all’attacco» per vedere risolti i gravi e tanti problemi sul tappeto che nemmeno nell’ultima riunione hanno trovato adeguata risposta. Le argomentazioni portate ai sindacalisti presenti sono state talmente vaghe ed approssimative che non hanno sortito un buon effetto tanto da andare all’incontro programmato per il prossimo16 Settembre con un preciso piano, documenti alla mano, nell’intento di ottenere quelle risposte certe ed esaustive dal commissario straordinario che finora non è stato in grado di dare nè sono stati appagati dopo l’ultimo incontro pur in presenza dell’elemento positivo relativamente alla riattivazione dei ricoveri al punto nascita dell’ospedale di Anagni. Insomma sembra di capire, anche se i segretari generali non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione rifacendosi esclusivamente al comunicato emanato, che ci si trovi di fronte ad una azienda che brancola nel buio poiché è senza soldi e cosa, più preoccupante senza idee precise su, quella che dovrà essere la sanità in provincia e che i cittadini ciociari si attendono.
«Purtroppo la sanità in provincia – afferma Romano Fratarcangeli, segretario generale della Cisl – sta attraversando una fase molto grave con un peggioramento graduale giorno dopo giorno».
Di qui, sempre a giudizio di Fratarcangeli, la necessità indifferibile di un impegno straordinario di tutti a partire dal vertice dell’azienda.
«Ma questo – aggiunge l’esponente Cisl – non so se per mancanza di capacità o per mancanza di voglia di fare, non riesce a dare risposte positive ai pressanti problemi che la popolazione reclama giustamente. Perché allora – conclude Fratarcangeli – non coinvolgere nella ricerca delle soluzioni possibili i tanti dirigenti e professionalità che hanno responsabilità nei vari settori dell’azienda?».