Sanità in ferie/Il sindacato: «Il
personale è poco. Molta gente viene inutilmente, usa il servizio come un
ambulatorio» L’odissea del Pronto
soccorso Ore di attesa per una visita, mancano
lettini e sedie a rotelle per i feritidi GIAMPAOLO RUSSO
Pronto soccorso
dell'ospedale "Umberto I" di Frosinone: benvenuti all'inferno. Non si tratta,
purtroppo, di un titolo di un film, ma della realtà. Ecco come si presenta
quello che dovrebbe costituire il biglietto da visita e comunque il reparto più
funzionale dell'ospedale nella giornata di sabato (ma gli altri giorni la
situazione è la stessa). Appena si entra nell'androne subito viene da chiedersi
se sia effettivamente un pronto soccorso o un ambulatorio: ci sono infatti,
verso le 10, circa 50 persone che attendono il proprio turno. Di posti a sedere
ce ne sono si e no una decina. E la situazione peggiora con il passare del
tempo: ci sono persone che attendono da ore di essere visitate. Prima si deve
essere registrati al computer, significa attende anche qui una buona mezz'oretta
in quanto c'è un infermiere che fa da amministrativo e ha poca dimestichezza con
l’informatica. Una volta registrati si attende per ore la chiamata: «Sono due
ore - afferma Nicola , 27 anni del capoluogo - che aspetto di entrare in sala
operatoria. Credo che mi sono fratturato un piede (il gonfiore è notevole, ndr) cadendo dalle scale, mi fa
davvero male, non posso proprio camminare». Il paradosso è che quando il
ragazzo viene chiamato, da solo si è alzato e saltellando su di un piede solo è
entrato: nemmeno uno straccio di sedia a rotella o qualcuno che lo aiuti. Un
altro ragazzo è seduto su di una panca da più di due ore con il ginocchio
sanguinante: «Non ho parole - afferma Marco 24 anni - so solo che è uno schifo e
una vergogna. Questo dovrebbe essere un pronto soccorso e gli interventi
dovrebbero essere veloci invece sono ore che aspetto!». L'attesa è lunga e,
ovviamente, le emergenze hanno la precedenza. Le persone che entrano al pronto
soccorso le vedi spaesate: manca un addetto a cui chiedere informazioni, mancano
le sedie a rotelle o i lettini per soccorrere le persone in difficoltà, insomma
un vero rebus. Ma quali sono le cause di questa situazione drammatica? Carenze
organizzative, di personale, ma anche corse inopportune al pronto soccorso.
«Sempre più spesso - interviene Rosa Roccatani segretario provinciale dell'Ugl -
molti cittadini si recano al Pronto soccorso inutilmente. Se a più del 50% delle
prestazioni non segue un ricovero vuol dire che il pronto soccorso funziona
soprattutto come semplice ambulatorio. E' una cattiva abitudine dei cittadini. A
questa poi va aggiunta la carenza del personale, mancano ad esempio gli
amministrativi e spesso i medici si sostituiscono a loro con la conseguenza di
perdere tempo».
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