Cronaca di Frosinone

Lunedì 2 Settembre 2002
Sanità in ferie/Il sindacato: «Il personale è poco. Molta gente viene inutilmente, usa il servizio come un ambulatorio»
L’odissea del Pronto soccorso
Ore di attesa per una visita, mancano lettini e sedie a rotelle per i feriti

di GIAMPAOLO RUSSO

Pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" di Frosinone: benvenuti all'inferno. Non si tratta, purtroppo, di un titolo di un film, ma della realtà. Ecco come si presenta quello che dovrebbe costituire il biglietto da visita e comunque il reparto più funzionale dell'ospedale nella giornata di sabato (ma gli altri giorni la situazione è la stessa). Appena si entra nell'androne subito viene da chiedersi se sia effettivamente un pronto soccorso o un ambulatorio: ci sono infatti, verso le 10, circa 50 persone che attendono il proprio turno. Di posti a sedere ce ne sono si e no una decina. E la situazione peggiora con il passare del tempo: ci sono persone che attendono da ore di essere visitate. Prima si deve essere registrati al computer, significa attende anche qui una buona mezz'oretta in quanto c'è un infermiere che fa da amministrativo e ha poca dimestichezza con l’informatica. Una volta registrati si attende per ore la chiamata: «Sono due ore - afferma Nicola , 27 anni del capoluogo - che aspetto di entrare in sala operatoria. Credo che mi sono fratturato un piede (il gonfiore è notevole, ndr) cadendo dalle scale, mi fa davvero male, non posso proprio camminare».
Il paradosso è che quando il ragazzo viene chiamato, da solo si è alzato e saltellando su di un piede solo è entrato: nemmeno uno straccio di sedia a rotella o qualcuno che lo aiuti. Un altro ragazzo è seduto su di una panca da più di due ore con il ginocchio sanguinante: «Non ho parole - afferma Marco 24 anni - so solo che è uno schifo e una vergogna. Questo dovrebbe essere un pronto soccorso e gli interventi dovrebbero essere veloci invece sono ore che aspetto!». L'attesa è lunga e, ovviamente, le emergenze hanno la precedenza. Le persone che entrano al pronto soccorso le vedi spaesate: manca un addetto a cui chiedere informazioni, mancano le sedie a rotelle o i lettini per soccorrere le persone in difficoltà, insomma un vero rebus. Ma quali sono le cause di questa situazione drammatica? Carenze organizzative, di personale, ma anche corse inopportune al pronto soccorso. «Sempre più spesso - interviene Rosa Roccatani segretario provinciale dell'Ugl - molti cittadini si recano al Pronto soccorso inutilmente. Se a più del 50% delle prestazioni non segue un ricovero vuol dire che il pronto soccorso funziona soprattutto come semplice ambulatorio. E' una cattiva abitudine dei cittadini. A questa poi va aggiunta la carenza del personale, mancano ad esempio gli amministrativi e spesso i medici si sostituiscono a loro con la conseguenza di perdere tempo».