Ceccano/Dopo l’incontro in
Regione Il sindaco: «L’ospedale avrà nuovi
reparti Parola di Governatore»di CLEMENTE RINALDI
Il sindaco di Ceccano
Antonio Ciotoli ne è sicuro: per il locale ospedale si prospettano tempi buoni.
L'ottimismo del primo cittadino scaturisce dall'incontro avuto a Roma con il
presidente della giunta regionale Francesco Storace. Nel corso della riunione,
cui ha partecipato anche il presidente del consiglio comunale ceccanese Maurizio
Cerroni, si è discusso, appunto, della situazione attuale del "Santa Maria della
Pietà" e dei possibili sviluppi futuri a riguardo. «Non possiamo che essere
contenti per com'è andata - spiega Ciotoli - Il vertice è servito a rinnovare la
collaborazione, già efficace, tra i due enti, Regione e Comune. Storace, fermo
sulle posizioni da tempo espresse in merito alla Sanità locale e ribadite con
forza durante il suo stesso mandato, ha rimarcato la necessità di potenziamento
e sviluppo del nostro presidio ospedaliero. Il governatore ha assicurato che la
Regione manterrà gli impegni, al fine di rendere finalmente operative le
specializzazioni previste e di scongiurare, quindi, qualsiasi ipotesi di
"sottovalutazione" dell'intero complesso». Secondo gli esiti dell'incontro, la
struttura di Via Borgo S. Lucia sarà presto completata (finanziamento di due
milioni di euro) con la ristrutturazione dell'ultima ala, in precedenza sede
degli uffici amministrativi. «Il presidente della giunta regionale - dice ancora
il sindaco Ciotoli - ha inoltre confermato al volontà di essere personalmente
presente alla cerimonia di intitolazione dell'ospedale allo scomparso illustre
chirurgo Fernando Lucchetti, cui il nosocomio e la città di Ceccano devono
notorietà e professionalità». Il "Santa Maria della Pietà" per decenni è stata
una clinica psichiatrica. Con l'entrata in vigore della legge 180 e la chiusura
dei manicomi si iniziò a parlare della sua riconversione. L'edificio,
ristrutturato quasi completamente con una spesa di quindici miliardi di lire, ha
accolto i servizi dell'ospedale civile, lì "traslocati" dopo il crollo di un
settore del nosocomio di Via Roma, avvenuto nel 1997. Attualmente, con appena
quaranta posti letto (Medicina e Psichiatria), assomiglia ad una scatola vuota
che aspetta di essere riempita con altri reparti. Una cartina tornasole della
validità delle promesse dei politici è attesa tra circa un mese, quando
dovrebbero entrare in funzione le nuove camere operatorie.
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