Salta l’incontro con il commissario
Stalteri, Della Rosa (Cgil): «Contratti non confermati, un segnale
d’allarme» Sanità, sindacati sul piede di
guerra Minacciata la protesta in piazza contro
i tagli di posti letto decisi dalla Asldi FRANCESCA COPPOLA
Salta l’incontro tra
commissario straordinario della Asl di Frosinone, Domenico Stalteri, e
rappresentanti sindacali del Polo B (comprensivo del capoluogo e di Ceccano)
previsto per ieri alle 10, e repentinamente i sindacalisti annunciano che se
l’incontro slitta a data da destinarsi (per improrogabili impegni del
commissario), viceversa la contestazione non si farà attendere. «Attendiamo
l’incontro con il commissario - affermano le rappresentanze sindacali di Cigl,
Cisl e Uil - ma se i tagli di fondi, già prospettati negli ospedali del
territorio, verranno confermati, scenderemo in piazza». I responsabili dei
sindacati per la funzione pubblica, Davide Della Rosa della Cgil, Angelo Ricci
della Cisl e Alberto Matassa della Uil, non ci stanno al quadro di
razionalizzazione delle strutture che ha portato i 2113 letti del 2001 della Asl
di Frosinone a diventare 1976 per il 2002, con la soppressione di 137 posti di
degenza. «L’anno scorso nel quadro di riassetto della sanità locale che era
stato previsto dal manager Cavallotti- spiega Davide Della Rosa - ci era stato
detto che le linee giuda erano due: da una parte una risistemazione dell’intero
settore, tale da evitare i “doppioni" (cioè reparti simili in presidi
ospedalieri a poca distanza l’uno dall’altro, come il caso dei reparti di
medicina di Frosinone e Ceccano, da accorpare nel capoluogo), dall’altra
l’obiettivo era quello di dotare di nuove strutture la Asl territoriale (cosa
che avrebbe portato all’ospedale di Frosinnone i reparti di ematologia e
neurotraumatologia, ora inesistenti). Ora però la seconda parte dal disegno
(quella che colmava le lacune della sanità locale) è miseramente caduta sotto la
scure della Regione Lazio, e di quel progetto sono rimasti solo i tagli».
Intanto i sindacati passano in Rassegna la trasformazione già in atto della
sanità frusinate e allarmati affermano: «La politica dell’azienda nel definire
il budget di spesa, sta già portando ad una palese perdita di efficienza e di
servizi per gli utenti. Non vengono confermati i contratti a termine degli
infermieri e questo provoca una riduzione dei posti letto per le degenze. Nel
nosocomio frusinate, il reparto Utic (unità terapeutica intensiva coronarica),
per questo motivo ha già perso due posti letto, altri due sono stati tagliati
nel reparto Cardiologia, e per lo scadere dei contratti di otto dipendenti non
riconfermati, nel reparto Malattie Infettive, dove ci sono casi limite di malati
di aids, sono stati decurtati quattro posti-letto. Insomma a causa di una
riforma che è tutta volta alla razionalizzazione delle spese, si rischia di
perdere di vista le esigenze degli utenti che di questo passo dovranno
rivolgersi ad altri ospedali». Rincara la dose il responsabile delle Rsu, Giulio
Rossi che dice sardonico: «Più che “razionalizzare" a Stalteri è stato dato
mandato di “distruggere" l’assetto sanitario locale».
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