Hanno atteso 13 anni per una
sentenza Giustizia-lumaca: trenta
lavoratori risarciti dallo Statodi PAOLO CARNEVALE
Arrivano in Ciociaria i
primi effetti della nuova normativa strutturata per contrastare i tempi lunghi
della giustizia italiana ed arrivare ad un processo giusto e breve. Ovvero, la
cosiddetta "Legge Pinto" che,
dal marzo del 2001, stabilisce la procedura e le sedi competenti, se non per
abbreviare i tempi, almeno per ottenere il dovuto risarcimento. Trenta
lavoratori della provincia di Frosinone infatti, coinvolti in una causa di
lavoro durata, per i tre gradi di giudizio, circa 13 anni, e che alla fine li
aveva visti perdenti, con la difesa dell'avvocato di Isola del Liri Bruno Forte,
hanno nei giorni scorsi ricevuto il sospirato indennizzo per la durata
eccessivamente lunga del loro processo. Il Ministero di Giustizia, con sentenza
emessa dalla Corte d'appello di Perugia, è stato condannato a risarcire alle
vittime un equo indennizzo per il tempo passato in attesa di un verdetto. Ed
ognuno di loro ha potuto portare a casa circa 9.000 euro di risarcimento, per
una cifra totale di più di mezzo miliardo di vecchie lire. La decisione è
stata presa, come si è detto, dalla Corte d'Appello, e non più dalla Corte
Europea dei Diritti dell'Uomo, che fino al marzo del 2001 era stata competente
per cause del genere. La Corte Europea aveva a suo tempo stabilito, per un
processo, i tempi all'interno dei quali si può parlare di "durata ragionevole".
Ed oltre i quali, dunque, il processo diviene eccessivamente lungo e si può fare
ricorso. E cioè: oltre tre anni in primo grado, due anni in appello, ed uno in
Cassazione. La Corte Europea aveva anche stabilito che, ai fini dell'indennizzo,
non è necessario che chi lamenta la lunghezza del processo sia poi risultato
vincitore o perdente. Ma aveva anche, nel tempo, lamentato l'eccessiva
presenza dei cittadini italiani per tali questioni, segnalando nel corso degli
anni circa 15.000 ricorsi per casi di questo genere. Di qui, la pressione per la
creazione di una legge che, come accade già in altre nazioni (la Spagna per
esempio) riconducesse in ambito nazionale le controversie di questo tipo. La
legge è appunto quella varata nel marzo 2001 elaborata dal senatore Pinto, che
rende competente le varie Corti d'appello nazionale ( per le cause del Lazio è
quella di Perugia) a dirimere tali questioni.
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