Cronaca di Frosinone

Mercoledì 4 settembre 2002
La buona sanità abita ad Alatri
Commento molto positivo del primo cittadino Giuseppe Morini
Una signora riminese ringrazia i medici del reparto ortopedico per il trattamento ricevuto

di PIETRO ANTONUCCI

ALATRI - In tempi come questi, nei quali si parla di sanità più a livello politico che altro, non può far che piacere raccontare un episodio quale quello che ha visto protagonista la signora Rosina Cenciarelli, ricoverata per diversi giorni, dal 22 agosto al 2 settembre scorsi, presso l'ospedale «San Benedetto». Un fatto che ci parla della «buona» ed attenta sanità, quella che, spesso, non fa notizia, al contrario delle disfunzioni e dei problemi, riportati molte volte anche sulle colonne di questo giornale.
La signora in questione, residente a Bellaria (Rimini), è stata in vacanza, durante quest'estate, in casa della nipote a Paliano, dove purtroppo è improvvisamente caduta, riportando la frattura del femore.
In seguito a questo incidente, la donna è stata trasportata dapprima presso l'ospedale di Anagni e, subito dopo, nel nosocomio alatrense, meglio attrezzato per curare casi del genere.
Qui, i medici ed i paramedici del reparto Ortopedia hanno curato la Cenciarelli in maniera talmente professionale ed ottimale da indurla a ringraziare pubblicamente «Tutto il personale che mi ha assistito in maniera davvero eccezionale, tenendo in debito conto la mia invalidità e restituendomi la funzionalità dell'arto senza neppure bisogno di operarmi! Per questo voglio dir loro grazie, affinché tutti sappiano ed apprezzino le loro capacità».
Particolare importante: la signora è testimone di Geova ed i medici hanno rispettato con sensibilità, attenti pure in questo, le prescrizioni imposte da quella fede in materia di cure sanitarie.
L'episodio è stato commentato positivamente dal sindaco Giuseppe Morini che, tramite l'ufficio stampa comunale, ha diffuso la notizia stessa: «La vicenda - ha dichiarato il primo cittadino di Alatri - mi riempie di enorme soddisfazione, dimostrando ancora una volta di più, qualora ce ne fosse bisogno, la professionalità, l'efficienza e le elevate capacità, oltre allo spirito di abnegazione, del personale che lavora nel nostro ospedale.
Il fatto accaduto ed il pubblico ringraziamento, quindi, dovrebbero suonare come un severo monito per quanti, alla Asl di Frosinone e alla Regione Lazio, si occupano di sanità, i quali, lungi dal potenziare il "San Benedetto" come avevano promesso, lo stanno progressivamente impoverendo.
In sostanza, dobbiamo difendere con le unghie il nostro ospedale e, con esso, tutta la sanità pubblica».