Ospedale, servono
chiarimenti
Parla uno dei consiglieri
comunali del neonato «gruppo di studio»
PONTECORVO Ancora proteste per
il mancato trasferimento dell’unità operativa di
geriatria
di UMBERTO
PAPPALARDO
PONTECORVO — «Il commissario
straordinario Domenico Stalteri – precisa un componente
del gruppo di studio costituito dai consiglieri comunali
– deve dare "spiegazioni" puntuali e precise sul suo
operato, specialmente sul blitz di geriatria. Dare
assicurazioni generiche sulle sorti dell’ospedale Del
Prete è solamente una presa in giro. Perché Ginecologia
non è stata allocata nella sede naturale?» «Da
alcuni anni – questo è il ragionamento fatto
dall’assemblea cittadina – il manager della sanità
provinciale imposta un programma per razionalizzare il
Polo D. Accade che, per varie ragioni, viene deciso di
spostare un reparto da Pontecorvo a Cassino. Questa è
stata la procedura seguita per spostare pediatria. Anche
per spostare ostetricia e ginecologia si è seguito lo
stesso procedimento. Ma, quando si è passati alla fase
operativa, stranamente il ristoro che doveva essere
fatto per il Del Prete è venuto meno». È questa
spoliazione mascherata che è contestata dalla classe
dirigente della città fluviale. L’unità operativa di
geriatria potrebbe anche rimanere a Cassino. Ma il
commissario straordinario dell’Asl Stalteri dovrà, al
più presto, spiegare come occuperà lo spazio vuoto
creatosi nel Del Prete, con il trasferimento di
pediatria, ginecologia e ostetricia. Far sapere che il
Del Prete non chiuderà i battenti è un’amenità, giacché
una struttura mastodontica non potrà essere dismessa: è
una questione di economia. A Cassino stanno
spendendo centinaia di milioni per costruire una
struttura ospedaliera. Ma, nella città fluviale,
un’analoga struttura è esistente da un secolo. Se si
insisterà nel congelare il trasferimento di geriatria,
si otterrà un risultato antieconomico: si creerà una
«cattedrale nel deserto» proprio in un momento di enormi
deficit nella sanità. La «politicizzazione» della
gestione della sanità conduce a questi risultati. La
difesa eccessiva dei gruppi corporativi contrasta con la
tutela degli utenti. Ma il commissario Stalteri non
avverte tale incongruenza.
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