Cronaca di Frosinone

24 settembre 2002
Ospedale, servono chiarimenti
Parla uno dei consiglieri comunali del neonato «gruppo di studio»
PONTECORVO Ancora proteste per il mancato trasferimento dell’unità operativa di geriatria

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO — «Il commissario straordinario Domenico Stalteri – precisa un componente del gruppo di studio costituito dai consiglieri comunali – deve dare "spiegazioni" puntuali e precise sul suo operato, specialmente sul blitz di geriatria. Dare assicurazioni generiche sulle sorti dell’ospedale Del Prete è solamente una presa in giro. Perché Ginecologia non è stata allocata nella sede naturale?»
«Da alcuni anni – questo è il ragionamento fatto dall’assemblea cittadina – il manager della sanità provinciale imposta un programma per razionalizzare il Polo D. Accade che, per varie ragioni, viene deciso di spostare un reparto da Pontecorvo a Cassino. Questa è stata la procedura seguita per spostare pediatria. Anche per spostare ostetricia e ginecologia si è seguito lo stesso procedimento. Ma, quando si è passati alla fase operativa, stranamente il ristoro che doveva essere fatto per il Del Prete è venuto meno». È questa spoliazione mascherata che è contestata dalla classe dirigente della città fluviale. L’unità operativa di geriatria potrebbe anche rimanere a Cassino. Ma il commissario straordinario dell’Asl Stalteri dovrà, al più presto, spiegare come occuperà lo spazio vuoto creatosi nel Del Prete, con il trasferimento di pediatria, ginecologia e ostetricia. Far sapere che il Del Prete non chiuderà i battenti è un’amenità, giacché una struttura mastodontica non potrà essere dismessa: è una questione di economia.
A Cassino stanno spendendo centinaia di milioni per costruire una struttura ospedaliera. Ma, nella città fluviale, un’analoga struttura è esistente da un secolo. Se si insisterà nel congelare il trasferimento di geriatria, si otterrà un risultato antieconomico: si creerà una «cattedrale nel deserto» proprio in un momento di enormi deficit nella sanità. La «politicizzazione» della gestione della sanità conduce a questi risultati. La difesa eccessiva dei gruppi corporativi contrasta con la tutela degli utenti. Ma il commissario Stalteri non avverte tale incongruenza.