Cronaca di Frosinone

Giovedì 3 Ottobre 2002
SVILUPPO
Il leader della Cisl: «La Consulta? Un organismo creato
solamente per la spartizione di incarichi e presidenze»

Un’ora e mezza di affannosa discussione. Un’ora e mezzo di confronto serrato per scoprire... che l’economia ciociara non decolla. Che il lavoro non c’è e che lo sviluppo langue. Ma per la Consulta delle Associazioni (cui aderiscono Unione Industriale, Federlazio, Cna, Coldiretti, Lega delle Coop e Confesercenti) questi temi richiedono "ulteriori approfondimenti" tant’è che su iniziativa del presidente della Confesercenti, Tito Di Vito, si è riunita per riprendere un discorso già avviato a luglio. «Al termine - spiega Di Vito - abbiamo deciso di fissare degli incontri per individuare le priorità: entro ottobre vedremo il presidente della Camera di Commercio, a novembre la Provincia e poi il presidente di Ciociaria Sviluppo».
«Ma noi, attraverso il Comitato di Sviluppo - intervengono il presidente della Provincia, Francesco Scalia e l’assessore Antonello Antonellis - ci stiamo già muovendo per le infrastrutture (30 milioni di euro) previste in Agenda 2.000 e che interessano l’80% dei Comuni Ciociari. Se poi alla Consulta fa piacere riunirsi...»
Presidente Scalia, ma serve davvero questa Consulta? «La prego, non me lo faccia dire...»
«La verità - riferisce uno dei partecipanti all’incontro della Consulta - è che alla fine i problemi della Ciociaria sono passati in secondo piano. Tra un pettegolezzo e l’altro, invece, il vero tema dominante è stato il super attivismo della Camera di Commercio e del suo presidente».
E pensare che proprio nella giunta camerale ogni categoria è adeguatamente rappresentata. «Purtroppo si ripete un copione già vissuto - aggiunge uno dei membri della Consulta - interessa molto di più la visibilità. Dominano la gelosia e la strategia per superare l’ente "rivale"». E lo sviluppo? Parole. Solo parole.
E il leader della Cisl, Romano Fratarcangeli, rincara: «Questa Consulta non ha mai partorito alcunché, ad eccezione delle designazioni per garantirsi gettoni, incarichi e presidenze. Sui veri mali della Ciociaria non ho mai visto, da loro, una indicazione, una proposta, un’idea». «E pensare - commenta un altro sindacalista - che proprio questa classe dirigente dovrebbe rappresentare gli imprenditori ciociari; da questa classe dirigente dovrebbero nascere iniziative e proposte. E invece, non riesce a rappresentare neppure sé stessa».