Il Tar respinge il ricorso del sindaco di
Pontecorvo: Ortopedia e Ginecologia resteranno a Cassino I giudici: «E’ giusto trasferire i reparti»
Il trasferimento non può attendere. I giudici del Tribunale Amministrativo
Regionale hanno respinto ieri mattina il ricorso con cui il Comune di Pontecorvo
chiedeva di sospendere il trasferimento dei reparti di Ortopedia e Ginecologia
dal suo ospedale al Gemma de Posis di Cassino. Spostamento, in verità, già
avvenuto a luglio. I magistrati hanno accolto la tesi sostenuta dalla Asl
(rappresentata dall'avvocato Sandro Salera) secondo la quale il tutto è stato
disposto al solo fine di ottimizzare le risorse sanitarie sul territorio e
migliorare così la qualità dei servizi ai pazienti. L'amministrazione del
sindaco Riccardo Roscia aveva impugnato il provvedimento della Asl sostenendo
che "non teneva conto della vicinanza dell'ospedale Pasquale del Prete di
Pontecorvo con il casello dell'autostrada e quindi della rapidità nei soccorsi
alle persone ferite negli incidenti stradali che spesso accadono nella zona". Ad
innescare la collera di Pontecorvo era stato il mancato rispetto del piano Asl
che prevedeva la partenza verso Cassino di Ortopedia e Ginecologia, lo
spostamento da Cassino a Pontecorvo di Geriatria (rimasta invece al Gemma de
Posis). Nel suo intervento, l'avvocato Salera ha ribadito che "il progetto
della Asl punta a concentrare su Cassino tutti i reparti di Emergenza. Ortopedia
e Ginecologia lo sono, come dimostra la tragedia accaduta la settimana scorsa in
una clinica della zona dove è stato registrato il decesso di una paziente poche
ore dopo il parto. L'azienda sanitaria ha il dovere di fornire il meglio ai suoi
assistiti, anche a costo di adottare decisioni impopolari".
Al.
Po.
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