Cronaca di Frosinone

Venerdì 11 Ottobre 2002
I SINDACATI: IL MANAGER CI SNOBBA
Guerra ai tagli della Asl

La Cgil passa dalle parole ai fatti: lunedì prossimo inizia la mobilitazione contro i tagli alla Sanità, come la intende il commissario Asl Domenico Stalteri. Una "giornata in difesa della Sanità pubblica" sarà difatti lo slogan dei presidi organizzati davanti agli ospedali di Frosinone, Alatri, Anagni, Sora, Cassino e Pontecorvo. Presidi in cui saranno distribuiti dei volantini e in cui si pubblicizzerà anche lo sciopero generale del 18. «La sanità è allo sbando - accusa Davide Della Rosa, segretario della funzione pubblica della Cgil - Il commissario Stalteri non ci convoca neppure. Qui non si fa altro che parlare di tagli, ma in cambio non si concede nulla: con il precedente manager Asl, Carmine Cavallotti, avevamo stilato un piano dei reparti che andavano potenziati o creati. Ad esempio Neurotraumatologia. Possibile che una provincia in cui corrono 100 chilometri di autostrada non ci sia un centro dove curare i feriti degli incidenti? Feriti che vengono portati a Roma in elicottero o in ambulanza e spesso non ce la fanno. Stesso discorso per Chirurgia Toracica. E poi manca un centro di Chirurgia Oncologica e l’Ospis, il centro per i malati terminali. Questo reparto attualmente è nulla più che una stanza con un medico e un infermiere. Reparto fondamentale perchè vi si dovrebbe praticare la terapia per alleviare il dolore ai malati terminali, che che oggi soffrono in casa. La creazione di questi reparti avrebbe portato, oltre ad un miglioramento della sanità, alla creazione di 913 posti di lavoro». Invece si parla solo di tagli. Di quei 3.500 posti letto che spariranno o saranno convertiti, nel Lazio. Ai 137 che riguardano la provincia. «La regione - prosegue Della Rosa - ha oltre 1.800 miliardi di buco nel capitolo Sanità. La Finaziaria riduce del 3% i soldi per il sistema sanitario nazionale. Noi non ci stiamo. Pensi che l’unità Coronarica di cardiologia a Frosinone era un fiore all’occhiello. Nel periodo estivo non è stata chiusa per poco. Ora ha un infermiere ogni sei pazienti, quando ce ne vorrebbero due a malato. E poi c’è lo scandalo dei medici sulle ambulanze: Alcuni "118" ce l’hanno altri no».