Cronaca di Frosinone

Martedì 22 Ottobre 2002
PONTECORVO
«Reparti trasferiti? Colpa del sindaco»
Ospedale, la minoranza attacca: «E’ la prova che Roscia non ha peso politico»

di BERNARDINO PULCINI

Non gliene va bene una all'ospedale di Pontecorvo. E' di pochi giorni la notizia che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del sindaco Riccardo Roscia sulla richiesta di sospensione del trasferimento dei reparti di Ortopedia e Ginecologia a Cassino. Tutti remano contro: il ministro Sirchia che dichiara ai "Fatti Vostri" che si tratta di un piccolo ospedale, quando a Pontecorvo ci sono due complessi ospedalieri con strutture fra le più grandi della Regione: il commissario straordinario dell'Asl Stalteri che sospende il trasferimento di Geriatria da Cassino; strutture usate, come la Tac, che, invece di essere rottamate, vengono inviate all'ospedale di Pontecorvo. «La gente qui - sostiene il consigliere comunale di opposizione Eleuterio Moretta - ha sempre trovato un'accoglienza puntuale ed umana. Depotenziare una struttura a vantaggio di un'altra significa non conoscere la realtà del territorio del polo D (Cassino-Pontecorvo) che conta 140 mila abitanti. Togliere a Pontecorvo e dare a Cassino o viceversa, come si sta facendo da qualche anno, è la peggiore politica sanitaria possibile e sta peggiorando la situazione». Durissima la consigliera DS Patrizia Danella. «Roscia ha dimostrato ancora una volta - scandisce - di essere politicamente inconcludente. Demandare alla giustizia amministrativa o penale decisioni e azioni politiche sono la prova che, oltre ad essere politicamente incapace, dimostra di non avere alcun peso politico né avere referenti a livello regionale e nazionale, fermo restando che la sentenza del Tar è libera e indipendente espressione della magistratura amministrativa». L'assessore alla santità, Angelo Reccia, non si arrende. «Noi entreremo nel merito dei problemi del nostro ospedale - afferma - e proseguiremo l'azione legale con l'obiettivo di ripristinare i servizi che ci sono stati tolti». Molto deciso il sindaco Riccardo Roscia. «C'è stato un piano sanitario provinciale ed un accordo politico fra Pontecorvo e Cassino che vanno rispettati. Cassino deve capire che non possiamo farci guerra tra poveri. Depotenziare Pontecorvo significa indebolire la stessa Cassino».