Assunta Caprarelli (25 anni) di Esperia è
spirata il quattro ottobre all’ospedale di Cassino Morì di parto, medici indagati L'accusa: omicidio e documenti falsi per nascondere gli errori
di ALESSIO PORCU
Sessanta minuti di agonia
nascosti sui documenti ufficiali per cancellare le tracce di un omicidio.
Qualcuno ha falsificato la cartella clinica di Assunta Caprarelli (25 anni) la
casalinga di Esperia morta il 4 ottobre nell'ospedale di Cassino sei ore dopo
avere partorito nella clinica Sant'Anna della città. A denunciarlo alla procura
è stato ieri mattina il fratello Salvatore, sottufficiale dei carabinieri in
servizio a Terni. E' stato lui ad accorgersi che gli orari non quadravano nei
documenti ufficiali, che qualcuno li aveva truccati. Lo ha scoperto esaminando
la cartella clinica rilasciata dalla Clinica Sant'Anna dopo il decesso di sua
sorella: l'ha confrontata con quella compilata nell'ospedale Gemma De Posis
appena Assunta era stata trasferita dalla clinica ormai in fin di vita. "Dalla
lettura simultanea dei due documenti - ha scritto il carabiniere - è emersa una
gravissima anomalia, tale da determinare una diversa ricostruzione degli eventi
che hanno portato alla morte di mia sorella". La procura ha disposto il
sequestro delle due cartelle e iscritto nel registro degli indagati i nomi di
tre sanitari. Le accuse ipotizzate sono l'omicidio colposo, l'omissione di
soccorso, la falsificazione della cartella clinica della casa di cura Sant'Anna.
Gli indizi - riassunti nella denuncia preparata dall'avvocato Francesco Rocca di
Roma - sono ora al centro di un'inchiesta avviata dal sostituto procuratore di
Cassino Francesca Costantini. Leggendo la cartella clinica emerge che alle
13.10 del 4 ottobre Assunta Caprarelli ha messo al mondo il suo primo figlio,
nato dopo due anni di matrimonio con Antonio Palombo (27) operaio in una
fabbrica di San Giorgio a Liri. Un parto naturale, seguito dal dottor Vincenzo
Martino e dall'ostetrica Marta Gentile. Alle 14.30 cominciava l'emorragia ma
solo alle 16 vengono chiamati il ginecologo e l'anestesista. Intervengono alle
16.30 intubandola e dopo un'altra mezz'ora chiamano il 118 per trasferirla in
Rianimazione nell'ospedale De Posis. C'è arrivata alle 17.30 con "grave
emorragia del post partum". E' morta dopo due ore di agonia. Nella denuncia
viene messo in evidenza che "i medici sono intervenuti solo due ore dopo (16.30)
la comparsa dell'emorragia (14.30) ed è evidente l'assoluto abbandono a se
stessa della paziente". Circostanza ancora più grave "Nonostante la pressione
fosse crollata a 60/40 non si è provveduto ad una trasfusione, in grado di
scongiurare la morte". E poi la scoperta della cartella falsificata "Nel diario
clinico della casa di cura Sant'Anna il momento della comparsa dell'emorragia
viene spostato alle 15.30 - denuncia il sottufficiale - mentre nel medesimo
diario consegnato all'ospedale nel momento del ricovero si parla delle 14.30: un
evidente tentativo di celare il reale svolgimento dei fatti".
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