Cronaca di Frosinone

Mercoledì 23 Ottobre 2002
Assunta Caprarelli (25 anni) di Esperia è spirata il quattro ottobre all’ospedale di Cassino
Morì di parto, medici indagati
L'accusa: omicidio e documenti falsi per nascondere gli errori

di ALESSIO PORCU

Sessanta minuti di agonia nascosti sui documenti ufficiali per cancellare le tracce di un omicidio. Qualcuno ha falsificato la cartella clinica di Assunta Caprarelli (25 anni) la casalinga di Esperia morta il 4 ottobre nell'ospedale di Cassino sei ore dopo avere partorito nella clinica Sant'Anna della città. A denunciarlo alla procura è stato ieri mattina il fratello Salvatore, sottufficiale dei carabinieri in servizio a Terni. E' stato lui ad accorgersi che gli orari non quadravano nei documenti ufficiali, che qualcuno li aveva truccati. Lo ha scoperto esaminando la cartella clinica rilasciata dalla Clinica Sant'Anna dopo il decesso di sua sorella: l'ha confrontata con quella compilata nell'ospedale Gemma De Posis appena Assunta era stata trasferita dalla clinica ormai in fin di vita. "Dalla lettura simultanea dei due documenti - ha scritto il carabiniere - è emersa una gravissima anomalia, tale da determinare una diversa ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte di mia sorella". La procura ha disposto il sequestro delle due cartelle e iscritto nel registro degli indagati i nomi di tre sanitari.
Le accuse ipotizzate sono l'omicidio colposo, l'omissione di soccorso, la falsificazione della cartella clinica della casa di cura Sant'Anna. Gli indizi - riassunti nella denuncia preparata dall'avvocato Francesco Rocca di Roma - sono ora al centro di un'inchiesta avviata dal sostituto procuratore di Cassino Francesca Costantini.
Leggendo la cartella clinica emerge che alle 13.10 del 4 ottobre Assunta Caprarelli ha messo al mondo il suo primo figlio, nato dopo due anni di matrimonio con Antonio Palombo (27) operaio in una fabbrica di San Giorgio a Liri. Un parto naturale, seguito dal dottor Vincenzo Martino e dall'ostetrica Marta Gentile. Alle 14.30 cominciava l'emorragia ma solo alle 16 vengono chiamati il ginecologo e l'anestesista. Intervengono alle 16.30 intubandola e dopo un'altra mezz'ora chiamano il 118 per trasferirla in Rianimazione nell'ospedale De Posis. C'è arrivata alle 17.30 con "grave emorragia del post partum". E' morta dopo due ore di agonia.
Nella denuncia viene messo in evidenza che "i medici sono intervenuti solo due ore dopo (16.30) la comparsa dell'emorragia (14.30) ed è evidente l'assoluto abbandono a se stessa della paziente". Circostanza ancora più grave "Nonostante la pressione fosse crollata a 60/40 non si è provveduto ad una trasfusione, in grado di scongiurare la morte". E poi la scoperta della cartella falsificata "Nel diario clinico della casa di cura Sant'Anna il momento della comparsa dell'emorragia viene spostato alle 15.30 - denuncia il sottufficiale - mentre nel medesimo diario consegnato all'ospedale nel momento del ricovero si parla delle 14.30: un evidente tentativo di celare il reale svolgimento dei fatti".