I sindacati attaccano: «Nonostante
l’ospedale sia sempre pieno, la Asl vuole pure tagliare i posti. Bisogna
impedirlo» Bacino fratturato: quattro ore di
attesa Odissea di una donna poi ricoverata a
Sora: tutti occupati i letti ad Anagnidi ANTONIO MARIOZZI
Quattro ore di attesa
con una frattura al bacino. E' accaduto ieri pomeriggio nell'ospedale di Anagni,
dove una signora ha dovuto pazientare a lungo prima di essere trasferita al
"Santissima Trinità" di Sora. Nel nosocomio della città dei Papi, infatti, non
ci sono più posti-letto liberi e così ieri non è stato possibile ricoverare la
donna. L'intasamento fa riesplodere dunque l'emergenza-posti nel presidio
sanitario di Anagni e i sindacati tornano a chiedere più attenzione per la
struttura sanitaria sollecitando interventi urgenti, allo scopo di potenziare il
nosocomio e mettere fine così ai continui trasferimenti dei malati in altre
sedi. «I posti-letto non devono essere tagliati bensì potenziati - dice Eugenio
Cantanelli della Uil-sanità - e non consentiremo a nessuno lo smembramento della
struttura, come si parla da qualche tempo. E' necessario procedere a un piano di
rilancio del nosocomio anche per evitare i continui trasferimenti dei pazienti».
L'ospedale di Anagni, che conta 132 posti-letto ed ha un bacino d'utenza di
oltre cinquantamila persone, assicura un servizio importante anche per la
presenza di tante industrie sul territorio e per la vicinanza con l'autostrada
del Sole. «Diciamo no a qualsiasi tentativo di riduzione dei posti-letto - fa
sapere Renzo Cellitti della Cgil -, anche perché si metterebbe a rischio la
sopravvivenza della struttura sanitaria, che dovrebbe essere invece potenziata
nei servizi, nel personale e negli ambulatori, con l'obiettivo di garantire più
efficienza e rispondere meglio alle esigenze degli abitanti del comprensorio».
A creare problemi e difficoltà nel nosocomio di Anagni, però, ci sono anche
le lunghe liste d'attesa: un mese e mezzo per un doppler, circa due mesi per una
mammografia e altrettanto per gli holter pressori, cioè l'esame che tiene sotto
osservazione la pressione arteriosa. E ora anche per le analisi, che fino a
qualche settimana fa venivano svolte quasi in "tempo reale", bisogna prenotarsi
e attendere alcuni giorni a causa della carenza di personale sanitario. «Gli
organici ridotti all'osso- conclude Cantanelli - incidono in modo pesante sulle
liste d'attesa, determinando una riduzione dei livelli d'efficienza.
L'abbattimento dei tempi per sottoporsi a un esame o a una visita specialistica
deve essere una prerogativa per rilanciare l'ospedale». Il sindaco di Anagni,
Franco Fiorito (An), parla di «disfunzioni che si ripercuotono sui diritti degli
utenti». E aggiunge: «Quello delle liste d'attesa è un problema annoso che
penalizza i cittadini. Mi farò promotore di iniziative nei confronti dei vertici
dell'Asl per migliorare i servizi primari e la funzione della sanità pubblica.
Ritengo sia necessario ormai procedere alla divisione delle aree territoriali
dell'azienda sanitaria locale». Intanto ad Anagni si lavora alla costituzione di
un comitato cittadino per difendere l'ospedale e "imporre" ai vertici dell'Asl
un piano di riorganizzazione. Stasera è prevista una nuova riunione per definire
l'iniziativa.
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