No
al taglio dei posti-letto
Chiesta l’istituzione delle
specialità previste dal Piano sanitario
ASL Ugl contraria perché negli
ospedali la percentuale è inferiore a quella
prevista
«L’UGL segue con crescente
preoccupazione le voci ricorrenti sul ridimensionamento
dei posti-letto per acuti nei presìdi ospedalieri della
nostra provincia. Infatti ogni ipotesi di riduzione
della ricettività provoca un pericoloso allarmismo
nell’opinione pubblica, ingenerando un’inevitabile
situazione di sconcerto e sfiducia verso il sistema
sanitario pubblico che va invece difeso, anche se ci
rendiamo conto che è necessario ed urgente introdurre in
esso parametri di efficienza affinché siano erogate cure
efficaci al cittadino malato di questa provincia».
Comincia così un documento dell’Ugl-Sanità sui
probabili tagli dei posti-letto negli ospedali
frusinati. La segretaria provinciale Rosa Roccatani
annuncia di avere chiesto un incontro al commissario
straordinario dell’Asl, dott. Domenico Stalteri, per
metterlo al corrente delle proprie proposte di
riorganizzazione del sistema sanitario sul territorio di
cui, intanto, rende pubbliche le linee generali.
Partendo dalla premessa che il ridimensionamento non si
giustifica per il fatto che i posti-letto per acuti
esistenti nei sette ospedali «sono già al di sotto della
soglia stabilita dal Governo di 4 per mille abitanti
(per la precisione 3,4) mentre risulterebbe che a Roma
arriva al 7 per mille», il sindacato chiede
l’«istituzione graduale di tutte le specialità previste
nel Piano sanitario locale una volta approvato l’Atto
aziendale, in merito al quale l’Ugl ha chiesto alla
Regione di accelerare il completamento delle procedure».
La riorganizzazione ospedaliera dovrebbe invece essere
la seguente: «Un sistema a rete incentrato sui presìdi
di Frosinone (Dipartimento emergenza-accettazione di 2°
livello e polo di eccellenza con le specializzazioni
previste); Cassino (Dea di 1° livello) e Sora (nel quale
si dovrà istituire il Dea di 1° livello, dandosi così un
seguito concreto all’emendamento dei consiglieri
regionali della provincia). Attorno a questi tre presìdi
ospedalieri dovranno funzionare, come strutture
complementari, i presìdi di Alatri e Ceccano con
Frosinone e di Pontecorvo con Cassino. Il presìdio di
Anagni, invece, dovrà essere dotato di un adeguato
pronto soccorso e delle unità operative di cardiologia,
chirurgia ed ortopedia al fine di fronteggiare
appropriatamente le evenienze connesse con i bisogni
della popolazione del nord provincia e con la vicinanza
all’autostrada». L’Ugl–Sanità sollecita poi la
costruzione del nuovo ospedale di Frosinone, accelerando
«al massimo le procedure ancora non perfezionate dal
momento che la struttura di viale Mazzini non è più
idonea a un minimo di comfort ricettivo e alla normale
erogazione delle prestazioni». In conclusione, il
sindacato si dichiara aperto e pronto «al confronto con
tutti affinché la provincia superi definitivamente
l’epoca degli ospedali–fotocopia ai quali i frusinati
non ricorrono più da tempo» imboccando la strada delle
strutture più efficienti e, soprattutto, con le nuove
specializzazioni previste nel Piano sanitario locale in
modo da «poter recuperare una mobilità passiva che
incide notevolmente sulle risorse finanziarie
dell’Azienda sanitaria».
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