Reparti e trasferimenti, va
ristabilita l’equità
Al presidente della
commissione regionale sanità Foglietta verrà chiesta
l’autonomia da Cassino
PONTECORVO Ospedale «Del
Prete», intervento di Gino Trotto del circolo di
Alleanza nazionale
di UMBERTO
PAPPALARDO
PONTECORVO — Il circolo
alleanzino è mobilitato per ristabilire l’equità nella
politica sanitaria del cassinate. Lo «scippo» dei
reparti non è previsto da alcuna norma regionale, ma
ginecologia, pediatria e ostetricia dal «Pasquale Del
Prete» sono stati trasferiti a Cassino. Ora, sostiene
l’alleanzino Gino Trotto, o si restituisce il «maltolto»
o si alloca geriatria a Pontecorvo. Tertium non datur.
Non appena avranno conosciuto il «pensiero» del
presidente della commissione regionale alla salute
Alessandro Foglietta, gli alleanzini di Pontecorvo
assumeranno una decisa posizione in merito. «La
classe dirigente della città martire – sostiene il vice
presidente del circolo alleanzino Trotto – ha uno strano
modo di procedere: chiede la solidarietà dei paesi del
cassinate per essere sostenuta nell’elevazione a
provincia della città o nella costituzione di altri
organismi sovracomunali (seconda Asl, Asi autonoma,
ecc), ma nella fase della "trattativa" si chiude a
riccio, esercitando il diritto di "saccheggio" sui
comuni alleati. Siamo consapevoli che l’accentramento
dei servizi e di quant’altro è imposto dal "progresso"
tecnico, ma l’aspetto grave sono le pretese
campanilistiche della classe dirigente». Le ultime
due vicende hanno lasciato solo «ruderi fumanti»:
l’accaparramento dei finanziamenti per le celebrazioni
della battaglia di Montecassino e dei reparti del Polo
D. «Non passa giorno – osserva Trotto – che qualche
primario non faccia pervenire una lettera al sindaco
Scittarelli per indurlo a essere ancora più inflessibile
nella difesa del De Bosis. Ma la politica, ossequiente
solo alle spinte corporative, potrebbe far saltare gli
equilibri politici esistenti, provocando una violenta e
legittima azione di rigetto. È di qualche giorno fa
l’appello accorato lanciato dall’ex primario, Oreste Del
Foco, secondo cui "la perdita di geriatria sarà una
rinuncia grave per i concittadini e la popolazione
anziana. L’ospedale di Cassino ha già dovuto sopportare
il trasferimento altrove della divisione di
psichiatria». Stranamente, il primario non ha
appulcrato parola, allorché tre reparti furono allocati
al De Bosis, iniziando la spoliazione del nosocomio
della città fluviale. «Per attenuare lo strapotere della
classe dirigente di Cassino, sarebbe quanto mai
opportuno rendere autonoma la gestione dei due presidi
ospedalieri, facenti parte del polo D». Al
presidente Foglietta sarà chiesta l’autonomia dei
nosocomi, per prevenire «scippi» mascherati da parte di
chiunque.
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