Cronaca di Frosinone

6 ottobre 2002
PONTECORVO
Ospedale, mobilitati contro la spoliazione

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO — La società civile si sta mobilitando per contrastare il disegno egemonico della classe politica della città martire, la quale non tralascia occasione (è stata discussa in consiglio comunale l’inamovibilità del reparto di geriatria) per fare la parte del leone, specialmente nella gestione degli enti sovracomunali. La classe dirigente di Pontecorvo (An, Fi,Udc e gli indipendenti), stanca di subire prevaricazioni, ha fatto quadrato intorno al sindaco Riccardo Roscia, il quale presto convocherà i sindaci del comprensorio (Roccasecca, Colle S. Magno, Castrocielo, Aquino, Esperia, Pico, Pastena, San Giovanni Incarico, Pignataro Interamna ecc.) per intimare l’altolà ai dirigenti di Cassino. Il sindaco Roscia qualche giorno fa aveva minacciato di mobilitare i suoi amministrati per interrompere l’azione di spoliazione, posta in essere dalla classe dirigente di Cassino. Finora proprio il primo cittadino aveva evitato di fare guerre di campanile per ottenere una «fetta» più consistente nella distribuzione del «potere». Ma, avendo constatato che l’azione amministrativa del comune capofila del cassinate, è ispirata da una sorta di «patto leonino», ha costituito una lega per rivendicare «condizioni» meno penalizzanti. Finora la classe dirigente pontecorvese aveva evitato di rispondere per le rime alle pretese egemoniche di quella di Cassino, per non arrecare un danno al territorio. Ma gli ultimi episodi (la gestione del finanziamento della battaglia di Montecassino e la pretesa di spogliare il Del Prete dei suoi gioielli) hanno fatto aprire gli occhi anche agli esponenti politici moderati, che hanno sempre evitato di combattere guerre di campanile, che sono deleterie per tutti. Per ridurre alla ragione i prepotenti, occorre contrastare il loro «disegno criminoso» con ogni mezzo.