Cronaca di Frosinone

10 ottobre 2002
CASSINO — Pontecorvo ha perso la sua battaglia

I reparti di ortopedia e ginecologia, smantellati dal «Del Prete» e trasferiti all’ospedale di Cassino, per essere accorpati ed eliminare dunque inutili fotocopie, non torneranno indietro. Così ha deciso il Tar di Latina, respingendo il ricorso presentato dagli amministratori pontecorvesi (assistiti dall’avvocato Michele Nardone) che, ancor prima di ricorrere al tribunale amministrativo, avevano tentato ogni strada per scongiurare la chiusura delle due unità ospedaliere. Due le motivazioni principali illustrate in udienza dall’avv. Sandro Salera, legale della Asl, per convincere i giudici a mantenere lo status quo. La prima. L’ospedale di Pontecorvo, pur essendo a pochi chilometri di distanza dal casello autostradale e pur essendo, dunque, strategico per le emergenze, soprattutto di natura ortopedica, è privo di sala rianimazione e non ha in organico un numero di medici e paramedici sufficiente per fronteggiare situazioni di particolare gravità. La seconda. Lo smantellamento dei due reparti dal «Pasquale Del Prete» e il loro accorpamento al «Gemma De Bosis» di Cassino rientra nel piano di riorganizzazione attuato dalla Asl per eliminare gli sprechi (come la coesistenza nel raggio di pochi chilometri di reparti fotocopia) e per ottimizzare l'impiego di personale e strutture aziendali.

Lo.Frat.