Cronaca di Frosinone

11 ottobre 2002
SI è tenuta ieri l’udienza presso il giudice del lavoro per la maxi-vertenza dei dipendenti Asl che reclamano ...

... gli arretrati del servizio mensa non fruito negli anni dal 1995 al primo semestre 2000.
Come anticipato dalle colonne di questo giornale, il giudice del lavoro, nella persona della dr.ssa Assunta Marini, non ha potuto fare altro che rinviare ogni decisione visto che l’Azienda sanitaria non ha esibito in giudizio i tabulati delle presenze di ciascuno dei circa mille ricorrenti. Il rinvio ha posticipato ogni decisione nel merito al sei maggio 2003.
È inutile dire che, stante la grande e lunga attesa dei dipendenti, la notizia non ha fatto piacere. Infatti in molti non riescono a comprendere come una materia prettamente sindacale sia divenuta giudiziale e per quale motivo l’Asl ha ignorato le procedure conciliative istituite proprio per dare celerità ed economicità alle vertenze.
Evidentemente a suo tempo l’Asl ha preferito il braccio di ferro con i propri dipendenti in luogo della concertazione anche se, in questo caso, le stesse organizzazioni sindacali si sono mostrate alquanto distratte. L’avvocato Ambrogio Moriconi, che difende e rappresenta i circa mille ricorrenti, non si è opposto allo slittamento della decisione mostrandosi «fiducioso comunque sull’esito della vertenza e consapevole delle difficoltà ad effettuare conteggi che per ogni dipendente prevedono l’esame di oltre millecinquecento giornate di lavoro. Il tutto produce quasi un milione e mezzo di cartellini di presenza».
Un bel problema questo nel quale la Asl si è andata a cacciare e c’è da augurarsi che ora, per uscirne, non si escogiti qualcosa che faccia ulteriormente lievitare i tempi ed i costi. Ciò che farebbe aumentare enormemente i costi per la collettività.
F. di M.