Cronaca di Frosinone

Giovedì 28 Novembre 2002
La “San.Im” ha acquistato per oltre 243 milioni di euro i presidi di Anagni, Alatri, Cassino, Pontecorvo, Sora e Ceccano
La Asl ha venduto gli ospedali ciociari
Le strutture sanitarie cedute ad una società per azioni di proprietà della Regione

di ALESSANDRO SDOIA

Ospedali messi in vendita in Ciociaria. Anzi: già venduti. Lo spaventoso deficit della sanità regionale, ammontante a circa sette miliardi e mezzo delle vecchie lire (secondo il presidente della commissione Sanità della Regione Lazio Alessandro Foglietta), ha fatto sì che la Asl di Frosinone, in linea con quanto previsto dalla normativa in materia di risanamento del debito pubblico, mettesse in vendita i propri presidi ospedalieri. Dal 28 giugno gli edifici dei presidi ospedalieri di Anagni, Alatri, Cassino, Pontecorvo, Sora, Ceccano non appartengono più all’Asl di Frosinone ma ad una società per azioni di proprietà della Regione Lazio, la San.Im. La cartolarizzazione, quel particolare procedimento secondo cui l’alienazione del patrimonio immobiliare pubblico porterebbe al risanamento del debito pubblico, colpisce anche la nostra provincia proprio in un ambito, quello sanitario, da tempo al centro delle polemiche.
La vicenda, nonostante risalga ormai a qualche mese fa (la deliberazione dell’Asl reca data 30 luglio) è trapelata solo ora destando non poche preoccupazione tra gli operatori del settore e i cittadini. E anche qualche interrogativo. «Il fatto che l’operazione sia stata fatta passare in sordina, solleva più di qualche dubbio», ammette il consigliere regionale Ds Francesco De Angelis . Stando a quanto riportato dalla deliberazione, la società per azioni che ha rilevato gli immobili di proprietà dell’Asl, dovrà versare nelle casse della Regione Lazio ben 243.174.378 euro (circa 500 miliardi delle vecchie lire) così ripartiti: 11.003.835 euro per il presidio ospedaliero di Anagni, 37.340.803 per quello di Alatri, 16.676.653 per il "Gemma De Posis" di Cassino, 1.238.479 per il vecchio edificio che ospitava il "Pasquale Del Prete" di Pontecorvo, 34.152.955 per il nuovo "Del Prete" sempre a Pontecorvo, 116.855.720 per il "SS. Trinità" di Sora ed infine 21.027.518 per l’ospedale "S. Maria della Pietà" di Ceccano. Dalla vendita si sono salvati l’"Umberto I" di Frosinone, valutato in 43.822.578 di euro e il presidio ospedaliero "G. Ferrari" di Ceprano, valutato in 5.064.210 di euro, in quanto «il ricavato della vendità degli altri sopra citati - si legge nella delibera - è sufficiente a pareggiare il bilancio aziendale». Difficile ancora capire quali potranno essere gli effetti a medio e lungo termine di tale operazione. Resta il fatto inconfutabile che l’Asl di Frosinone dovrà da oggi in poi corrispondere alla San.Im. spa ingenti somme di denaro per gli affitti di tali immobili. Somme al momento non ancora quantificabili. Questo perchè la vendita degli immobili non implica necessariamente la cessazione delle attività sanitarie che continueranno a svolgersi nelle rispettive strutture. L’atto di vendita risale al 28 giugno e reca le firme di Carmine Cavallotti, allora direttore generale dell’Azienda sanitaria di Frosinone, e di Enrico Pedretti, amministratore unico della San.Im Spa.