Formazione per pochi
intimi
SANITÀ Raggiunto l’accordo per
la progressione degli amministrativi
LA settimana scorsa è stata molto
intensa per la sanità e per gli addetti ai lavori.
Operatori, sindacati e politici sono stati molto
assorbiti dalla questione dei precari che è esplosa, in
tutta la sua complessità, in modo clamoroso ma non
inatteso. Se i tempi saranno rispettati, entro due o tre
giorni la giunta Storace - come annunciato da Alessandro
Foglietta, Presidente della commissione regionale sanità
- dovrebbe approvare la integrazione alla pianta
organica della Asl di Frosinone che permetterà di
assumere centinaia di precari di tutte le categorie di
operatori ma principalmente di infermieri professionali.
Ora l’attenzione si sofferma su problematiche di
interesse di coloro che già sono dipendenti. Parliamo
della formazione e della progressione interna di
carriera. Sul primo argomento si registra la presa di
posizione della UIL Fpl. «Si è venuti a conoscenza -
sostiene Alberto Matassa in una nota indirizzata al
commissario straordinario Domenico Stalteri - di alcuni
corsi in educazione continua in medicina, organizzati
dalla Azienda Usl in modo del tutto irrazionale, almeno
per quanto riguarda la partecipazione dei dipendenti,
non essendo possibile che gli stessi siano riservati a
pochi intimi». Il sindacato chiede perciò un incontro
urgente, da estendere alle altre sigle sindacali,per
permettere a tutto il personale di acquisire i crediti
richiesti dalla Legge. Per la seconda questione, quello
della progressione interna di carriera, la Uil Fpl e la
Cgil Fp in due comunicati distinti, informano che
nell’ultima riunione tra Azienda e sindacati (RSU e
OO.SS. territoriali) «si è trovato un accordo soltanto
sulla parte riguardante i passaggi alla categoria
superiore del personale amministrativo. Per tali
passaggi verranno banditi regolari avvisi e la selezione
interna avverrà per titoli e colloquio». Sulla
formazione e sulla progressione interna di carriera
(verticale ed orizzontale) il commissario straordinario
Stalteri ha ereditato una situazione pressocchè ferma.
Non c’è un piano di formazione aziendale (nonostante le
prerogative di una apposita Unità centrale), le
informazioni sugli eventi formativi sono frammentarie e
manca una regolamentazione aziendale che offra ai
dipendenti pari opportunità. Sull’altro
versante,anch’esso molto sentito, tanti operatori
sperano che realmente potranno fruire delle possibilità
contrattuali per progredire nella professione.
F. di
M. |