OPERAZIONE AL GEMELLI DI ROMA, LA VITTIMA
E’ DI FERENTINO Giovane muore sotto i
ferri: indagati tre medicidi EMILIANO PAPILLO e FRANCESCO
RIDOLFI
La procura di Roma vuole vederci chiaro
sulla morte di Luca Copputelli, il ventiduenne di Ferentino deceduto a capodanno
durante un intervento chirurgico all’ospedale Gemelli di Roma. Ieri il
magistrato Pietro Pollidori ha disposto il sequestro della cartella clinica e ha
indagato per omicidio colposo l’aiuto primario, l’anestesista e un chirurgo.
Ossia il personale dell’Unità coronarica che ha operato Luca l’ultimo dell’anno.
Un atto dovuto. Un primo passo dell’inchiesta che dovrà accertare se nel corso
dell’intervento è stato commesso un errore fatale. Il ragazzo era entrato in
ospedale qualche giorno prima per un problema cardiaco, ma nella mattinata
dell’ultimo dell’anno si è reso necessario l’intervento. Alle 14 il suo cuore ha
cessato di battere. La sorella Michela, giunta in ospedale, ha deciso di vederci
chiaro: ha presentato una denuncia in procura che da cui è conseguita l’apertura
del fascicolo. E ieri la polizia si è recata al Gemelli per sequestrare le
cartelle cliniche. Oggi, intanto, presso l’Istituto di medicina legale del
Verano, verrà effettuata l’autopsia. L’esame dovrà accertare se il decesso è
stato provocato da un errore umano oppure da cause naturali. Luca Copputelli
di 22 anni abitava con la madre Marisa e la sorella maggiore Michela in via
Duomo 2, a pochi metri dalla chiesa di San Giovanni dove si recava spesso per la
sua grande fede. Così lo ricorda Don Luigi Di Stefano parroco di San Giovanni:
«Luca era un frequentatore abituale della nostra parrocchia tanto è vero che
durante l’estate faceva anche da animatore ai bambini durante le feste. Si
impegnava molto anche per l’allestimento della festa in onore del patrono di
Ferentino, Sant’Ambrogio, che si celebra il primo maggio di ogni anno. Da sempre
Luca era impegnato nel volontariato. Lo ricordo come un ragazzo buono e sempre
disponibile con tutti. Da un anno circa si era iscritto al corso di Assistenza
Sanitaria presso l’Università La Sapienza di Roma». Luca, diplomato
ragioniere, aveva svolto il servizio civile nel 2000 presso l’archivio storico
notarile del comune di Ferentino. Otto anni fa aveva perso il padre Lanfranco,
ex operaio della Plastisud e, per qualche tempo con la mamma e la sorella si era
trasferito a Monte San Marino, una frazione di Alatri, vicino al lago di
Canterno dove era originaria la madre Marisa. Da lì però, era tornato ben presto
a Ferentino, un paese che amava. Era fidanzato da qualche tempo con Gloria
una ragazza del posto con cui si vedeva spesso nel tempo libero e che tra
l’altro lo aiutava durante le sue esibizioni da animatore. «Era un ragazzo
tranquillo. Noi non sapevamo nulla della sua malattia. Un vero religioso modello
e molto vicino alla gente, soprattutto i più bisogni», ricordano gli amici della
piazza ancora increduli per l’incredibile vicenda.
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