Alatri/Carenze al San
Benedetto Il sindaco: «Vietato ammalarsi
dopo le 14, c’è un solo cardiologo»
Ancora polemica tra l'amministrazione comunale di Alatri e la Regione Lazio
sui problemi che da mesi attanagliano l'ospedale "San Benedetto". Questa volta,
sul banco degli imputati è salito il reparto di Cardiologia. «Purtroppo - ha
dichiarato il sindaco Giuseppe Morini - siamo punto e a capo. Da alcune
settimane, infatti, a garantire l'importantissimo servizio è nuovamente un solo
medico. Un cardiologo il cui orario consente di coprire il servizio solo per 38
ore settimanali. In questo modo accade che se il medico è presente al mattino
non può esserlo al pomeriggio e viceversa. Insomma, siamo tornati in piena
emergenza, con gravissime ripercussioni e disagi per la vasta utenza che si
serve del nostro nosocomio e che può contare su un'assistenza adeguata solo per
un numero ridotto di ore. Le conseguenze - ha rincarato la dose Morini - sono
inaudite: può accadere che un paziente con un infarto in corso debba essere
trasferito in un altro ospedale, perdendo così minuti preziosissimi che in molti
casi possono valere la vita o la morte di una persona. O può anche verificarsi
che una patologia cardiaca non venga immediatamente diagnosticata, con rischi
elevatissimi per il cittadino. Non vorrei ironizzare o apparire irriverente su
un tema tanto delicato, ma è proprio il caso di dire che ad Alatri i malesseri
cardiaci possono essere accusati solo in determinate fasce orarie e con
esclusione del sabato e della domenica». Morini non vede all'orizzonte
soluzioni immediate. «Dalla Asl - denuncia - continuano a ripetere che sono in
via di espletamento i concorsi per rafforzare gli organici, ma non mi risulta
che siano state assunte decisioni in grado di garantire un adeguato livello di
assistenza alla popolazione del nostro comprensorio. Con buona pace di chi
continua ad ergersi come il paladino della struttura, di chi continua a
promettere interventi. E ormai, a quasi tre anni dall'insediamento della nuova
giunta regionale da cui dipendono le sorti della sanità provinciale, di
risultati positivi se ne sono visti ben pochi, mentre l'elenco di quelli
negativi è molto lungo. E tutto ciò nonostante un esponente locale di questa
giunta abbia basato la propria campagna elettorale proprio sulle promesse di
potenziamento del San Benedetto». Morini chiude l'intervento con un
ringraziamento: «Grazie a tutto il personale del nosocomio che con grande
sacrificio, prescindendo dalle colorazioni politiche personali e nonostante le
difficoltà in cui spesso è costretto ad operare dai vertici della Asl, sta
tenendo in piedi una struttura che altrimenti a quest'ora sarebbe già
naufragata».
Ma.Ce.
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